Quella a cui stiamo assistendo sembra essere una vera e propria rivoluzione. I giovani o, come vengono definiti oggi ‘la generazione Z’, sembrano vivere i sentimenti in un modo del tutto nuovo. Se un tempo il traguardo era il matrimonio, per poi vedersi accostare la convivenza come indice di stabilità della coppia, ora tutto viene stravolto. La ‘fluidità‘ la fa da padrone nei rapporti amorosi. Le relazioni infatti, come riporta La Stampa, stanno assumendo le forme più articolate.



A queste conclusioni si è arrivati tramite l’Osservatorio Generation Ship, che ha pubblicato la ricerca realizzata da Changes Unipol ed elaborata da Kkienn, finalizzata a offrire un punto di vista originale su lavoro, famiglia, socialità e benessere e ad approfondire, in particolare, queste tematiche attraverso l’analisi degli orientamenti della “Gen Z” e dell’impatto della tecnologia su alcune sfere della vita pubblica e privata. In base a ciò che è emerso, per conoscersi e dare vita a un rapporto di coppia sono i social il canale preferito: il 38% dei giovani della Generazione Z ha avviato una relazione sentimentale o sessuale con una persona che ha conosciuto online. Contrariamente però a quanto si potrebbe immaginare, la Gen Z è, però, meno propensa ad affidarsi ad app di incontri, per paura di incontrare malintenzionati ma soprattutto col dubbio di non rapportarsi con persone con gli stessi interessi.



GIOVANI: CAMBIA CONCETTO DI FAMIGLIA E DIMINUISCE L’IMPORTANZA DELLA CONVIVENZA

In un mondo dove, soprattutto i più giovani, faticano a scindere il mondo virtuale dalla realtà, non sconvolge sapere che i social siano il luogo di ritrovo in cui fare conoscenza e instaurare anche relazioni amorose. Ma dalla citata ricerca emerge anche che nella generazione Z cambia anche il concetto di famiglia, che per il 46% dei giovani è rappresentata anche dagli amici con cui si convive, la “queer family” di Michela Murgia per intenderci. E anche nelle relazioni sentimentali la parola d’ordine è libertà. Dunque largo alla fluidità di genere, maggiore libertà della donna e rapporti occasionali. In forte crescita tra i giovani anche l’orientamento bisessuale: : il 14 per cento di chi ha tra i 16 e i 22 anni è attatto da persone di entrambi i sessi mentre è il 9 per cento tra chi ha un età compresa tra i 23 e i 27 anni.



Proprio in nome di questa massima espressione liberticina del modo di vivere i sentimenti anche la convivenza non è più lo scopo delle relazioni, tanto che sempre meno giovani la prediligono o se la considerano la vedono solo in là negli anni.

IL PARERE DELLO PSICOLOGO MATTEO LANCINI

Sui risultati della ricerca è intervenuto Matteo Lancini, psicologo psicoterapeuta, presidente della Fondazione “Minotauro” di Milano, intervistato sempre da La Stampa: “Oggi contano sempre di più l’individuo e la relazione, più che la famiglia. L’effetto di ciò che avviene è che il sesso viene definitivamente disgiunto dalla procreazione, come si può vedere dal ricorso alla fecondazione artificiale, ma a lungo andare la coppia non conterà più niente”. Lancini ha anche aggiunto: “Conta sempre meno il genere sessuale, è invece importante la persona, e noi da questo punto di vista ci troviamo già in una condizione di nuova normalità. Conviene perdere di vista il concetto di identità sessuale. Del resto anche Bauman ha teorizzato una società liquida”.

Ciò su cui però ha voluto porre l’accento lo psicologo non è stata tanto quella che apparirebbe come una crisi dei valori, dei sentimenti e della famiglia intesa in senso tradizionale. Lancini ha infatti soprattutto evidenziato come il problema risieda negli adulti: “Il vero tema è l’incapacità degli adulti di essere sufficientemente saldi, così come nell’impossibilità di cogliere segnali di disturbo e fragilità nei ragazzi. Lo smarrimento non è solo nella crisi della famiglia ma anche nella ricerca vana di soluzioni alla solitudine. (…) Il tema vero non è la famiglia che è venuta a mancare, quanto la mancanza dell’adulto, così come dell’insegnante identificato. Ma se non ci sono figure da ascoltare finisce che queste figure i ragazzi le trovano altrove rispetto alla famiglia tradizionale, e così ecco il gruppo di amici conviventi che vengono assimilati alla famiglia stessa.