Ospite alla puntata di oggi di Domenica In, lo sceneggiatore e produttore cinematografico, classe 1949, Enrico Vanzina si è fatto conoscere, da sempre, dal grande pubblico, grazie al suo taglio di capelli anni Settanta, alla sua voce roca e pacata, e al suo esordio come aiuto alla regia del padre, Stefano Steno Vanzina, per il film La Poliziotta. Da quel primo lavoro nel cinema, nel 1974, il futuro sceneggiatore di Bruno Conti, Neri Parenti, Dino e Marco Risi, ha iniziato a dedicarsi alla scrittura di Febbre Da Cavallo, altro film diretto dal padre, ma stavolta nel 1976. A questa collaborazione, sempre in famiglia, ha fatto seguito quella portata avanti – fino al 2018 – con il fratello, Carlo Vanzina.



Il duo, noto al pubblico per la sua passione e, soprattutto, il suo affiatamento, ha realizzato, in quarant’anni di carriera, vissuta pressoché all’unisono, oltre 40 film, con una media di almeno un film all’anno. Il padre, Steno, è stato una figura centrale nella formazione artistica dello sceneggiatore romano, di cui non si può fare a meno di ricordare, fra le sue opere più importanti, quella di Un Americano A Roma (1954), la celebre commedia, ambientata nel dopoguerra, con Alberto Sordi nei panni di Nando, il suo indimenticabile protagonista.



Genitori di Enrico Vanzina, il suo rapporto con la madre e il suo nuovo libro

Dopo aver presenziato alla trasmissione L’Ora Solare, il 21 novembre, Enrico Vanzina torna in TV per raccontare alcune curiosità sul suo nuovo libro. Si tratta del suo primo romanzo comico, in cui ripercorre l’arte di saper far ridere di cui risulta impregnata gran parte della sua filmografia e della sua esperienza di vita. Traendo spunto dal desiderio di cimentarsi con un “genere difficilissimo, che é il romanzo umoristico” – come ricorda il produttore nel salotto di TV2000 – inaugura, ora, un nuovo percorso di scrittura dal titolo Noblesse Oblige. Una Storia Di Miseria E Nobiltà ed edito da Harper Collins Italia.



Dal momento che, come ricorda anche Carlo Verdone in copertina al suo nuovo libro, Enrico Vanzina ci “sa far ridere e pensare”, dopo essersi riallacciati al suo rapporto col padre, Steno, e ad alcune sue fondamentali amicizie, nel panorama cinematografico italiano, lo sceneggiatore non può dimenticare anche l’amore per la Settima Arte di sua madre, Maria Teresa Nati, e quelle che erano le sue considerazioni su questo mondo. In un’intervista rilasciata a Il Foglio, il produttore spiega che “la signora Vanzina”, secondo suo fratello Carlo, “era come la moglie del diretto di produzione di Effetto Notte”, il capolavoro metacinematografico del 1973 di François Truffaut. Ossia, una donna che, mentre lavorava al Ministero Degli Esteri, era affascinata da questa ventata di creatività del Cinema ma ben più restia a prendere attivamente parte a questo ambiente.