Scialpi: “papà voleva mi sposassi”
Scialpi e il rapporto con mamma e papà. Sin da bambino i genitori hanno creduto nel talento artistico del figlio spronandolo a seguire la sua passione. In realtà il papà Francesco, dopo avergli regalato la prima chitarra, sognava per lui un futuro “classico”: un posto fisso e una vita normale. A sostenerlo più di tutti la mamma a cui era profondamente legato. Due persone di gran cuore il padre e la mamma di Scialpi che lavoravano come poliziotto e segretaria per un’azienda farmaceutica. Il talento del figlio è visibile sin da subito visto che il piccolo Giovanni si esibisce in casa davanti a parenti ed amici ballando. Poco dopo entra nel corso della Chiesa dove incontra anche il suo primo fidanzatino Adamo.
Poco dopo arriva il coming out dell’artista e viene accettato da entrambi i genitori anche se il padre si era legato molto a Scarlett Von Wollenmann, la fidanzata dell’epoca di Scialpi durante il successo di “Pregherei”. “Voleva che la sposassimo… lui voleva che facessi il geometra, voleva una vita comoda e che facessi la sua strada ma io non ero così. Non so se è rimasto deluso dal fatto che non ci siamo sposati, poi alla fine le cose vanno come devono andare” ha raccontato Scialpi a I Fatti Vostri.
Scialpi e la morte dei genitori
La vita di Scialpi viene poi scossa dalla morte del papà Francesco. E’ il 2004 quando il padre viene a mancare. Un lutto che ha scosso molto la vita del cantaste di “Rockin Rolling” che dichiarò: “da lì mi sono rinforzato. Sono resiliente, lo consiglio a tutti: siate resilienti”. Poco dopo la scomparsa del padre, la madre si ammala del morbo di Alzheimer. Proprio negli studi di Verissimo il cantante ha raccontato della malattia della mamma: “un giorno l’ho trovata nuda e in una situazione disagiata che urlava. L’ho vestita e l’ho portata a fare un giro. Siamo tornati a casa e lì l’ho vista per l’ultima volta, si è girata verso di me e mi ha detto “Giovanni perdonami” e poi non l’ho più vista”.
Un dolore enorme per il cantante che ha aggiunto: “per me quel giorno è morta e poi è morta fisicamente tre anni dopo. Spesso riesco a ricordarla con il sorriso. Il giorno in cui ci rivedremo in qualche forma o energia sarò la persona più felice dell’universo”. La morte della mamma è raccontata anche nel libro “È Così Semplice”: “è una grande sofferenza. Sono costretto a un’insopportabile perdita di comunicazione, a una mancanza totale di rapporto, a pensarla in questa condizione misera di malattia. E’ un vuoto incolmabile: hai davanti a te tua madre e non puoi dirle niente. È una dannazione, una prova molto dura della vita”.