I genitori di Matteo Renzi continuano a proclamare la loro innocenza dopo la condanna a un anno e nove mesi di reclusione per aver emesso fatture false. Raggiunto dai microfoni di Adnkronos, Tiziano Renzi ha espresso la propria amarezza per la sentenza dei giudici del Tribunale di Firenze: «Dimostrerò la mia totale innocenza», senza mezzi termini. Il padre dell’ex premier ha aggiunto di avere il dovere di credere nella giustizia italiana «oggi più che mai», non nascondendo delusione per la condanna comminata: «I fatti sono evidenti: il lavoro che mi viene contestato è stato regolarmente svolto, regolarmente fatturato, regolarmente pagato. Nessuno può negare questo e sono certo che i prossimi gradi di giudizio lo dimostreranno». Quella di oggi è la prima di una lunga battaglia, spiega il marito di Laura Bovoli, pronto a tutto per dimostrare la sua innocenza, anche a passare «i prossimi anni nei tribunali». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



GENITORI RENZI CONDANNATI A 1 ANNO E 9 MESI

I giudici del tribunale di Firenze hanno condannato poco fa i genitori di Matteo Renzi alla pena richiesta dall’accusa, ovvero 1 anno e 9 mesi di carcere per la ben nota vicenda delle fatture false: Tiziano Renzi e Laura Bovoli hanno ricevuto contestualmente la sospensione condizionale della pena decisa dal giudice Fabio Gugliotta nel processo di primo grado dove era imputato anche l’ex socio in affari di Renzi sr., Luigi Dagostino. Per l’imprenditore la condanna emessa è stata di due anni secondo quanto riportato dalla difesa di tutti gli imputati, ricorreranno in Appello e «punteremo ad un’assoluzione con la formula più ampia. I reati contestati non sussistono». «Siamo tranquilli e sereni» è il primo commento di Laura Bovoli e Tiziano Renzi dopo la condanna che li vede di nuovo al centro delle polemiche per i passati lavori nella società di famiglia dell’attuale leader di Italia Viva. La requisitoria del pubblico ministero è durata circa un’ora e mezzo, ma al processo non erano presenti i genitori di Renzi. (agg. di Niccolò Magnani)



L’ACCUSA CHIEDE CONDANNA DI 1 ANNO E 9 MESI

Il pm Christine Von Borries ha chiesto per i genitori di Renzi una condanna a 1 anno e 9 mesi, nel processo per le presunte fatture false. Per l’imprenditore Luigi Dagostino invece la richiesta di condanna è di 2 anni e tre mesi. Dopo le arringhe dei difensori e delle parti civili, ci sarà la camera di consiglio. E quindi poi la sentenza del tribunale di Firenze. Il difensore di Tiziano Renzi, l’avvocato Federico Bagattini, ha spiegato che il pm ha chiesto il minimo della pena: «Forse pensa che la prova non sia così imponente da meritare una sanzione proporzionata alla gravità del fatto esposto nel capo di imputazione», riporta La Nazione. Il legale ha poi aggiunto: «Non si sta discutendo di una fattura falsa da 5 euro ma di un complesso di 160mila euro: il minimo della pena ha un suo significato che io assegno forse a questa insicurezza di base». Le fatture al centro del processo sono due: una da 20mila euro e l’altra da 140mila euro. (agg. di Silvana Palazzo)



GENITORI RENZI, PROCESSO FATTURE FALSE: OGGI LA SENTENZA

Oggi, lunedì 7 ottobre 2019, è attesa la sentenza per il processo per fatture false che vede imputati i genitori di Matteo Renzi. Alle ore 10.00 la pubblico ministero Christine von Borries ha formulato le richieste di condanna nei confronti di Tiziano Renzi, Laura Bovoli e Luigi D’Agostino: attese le arringhe dei legali e delle parti civili, seguite dalla Camera di Consiglio. Ricordiamo che i tre imputati erano finiti agli arresti domiciliari nel mese di marzo su richiesta della Procura diretta dal procuratore capo Giuseppe Creazzo, misura revocata giorni dopo. Sono due le fatture contestate dall’accusa, una da 20 mila euro e l’altra da 140 mila euro: come evidenzia Adnkronos, la prima venne pagata alla società Party srl, la seconda alla Eventi 6 srl, entrambe nel luglio del 2015. D’Agostino, imprenditore, era ad della Tramor e avrebbe incaricato le due società facenti capo ai genitori di Renzi di studi di fattibilità per lavori all’outlet “The Mall”, gestito appunto dalla Tramor.

TIZIANO RENZI E LAURA BOVOLI “SIAMO INNOCENTI”

Tiziano Renzi e Laura Bovoli hanno sempre rivendicato la loro innocenza, con il padre dell’ex premier che ha evidenziato nelle sue memorie difensive: «Ho sempre lavorato e dato lavoro: non ho avuto bisogno di avere il figlio premier per lavorare. Non c’è nessuna fattura falsa, solo tante tasse vere, tutte pagate fino all’ultimo centesimo: questo è oggettivamente esistente», rigettando l’ipotesi di evasione fiscale. Laura Bovoli ha aggiunto di «non aver mai truffato nessuno», augurandosi che la giustizia possa provare la sua innocenza. L’avvocato Bagattini, che cura gli interessi dei coniugi Renzi, aveva tenuto a sottolineare al termine dell’udienza dello scorso 15 luglio 2019: «Comunque a istruttoria finita possiamo sostenere che non vi è stato un euro di evasione». Attesi aggiornamenti nel corso delle prossime ore dal Tribunale di Firenze…