Samy Youssef è molto grato ai suoi genitori. «Ho avuto una vita abbastanza dura, sono cresciuto senza la presenza dei genitori. Mio padre faceva il carpentiere, mia madre si alzava all’alba per farsi 3 chilometri a piedi e raggiungere il primo mezzo. Erano tre ore di treno per provare a vendere frutta e verdura, lo ha fatto per trent’anni. L’ho vista tante volte piangere, anche se lei non voleva farci soffrire», ha raccontato a Verissimo. Quando, quindi, ha guadagnato i primi soldi, ha cominciato a mandarli alla sua famiglia: «Lei piange perché non vuole, vuole che io stia bene. Ma quello che faccio io non è niente in confronto a quello che ha fatto lei, è il minimo».

All’età di 10 anni ha dovuto smettere di studiare: «Mio padre per una malattia grave non poteva più lavorare, quindi mollai la scuola, anche se mi piaceva studiare, per lavorare come carpentiere. L’ho fatto fino all’età di 15 anni». Poi Samy Youssef è partito per l’Italia e la sua vita è cambiata. (agg. di Silvana Palazzo)

Samy Youssef e il rapporto con i suoi genitori

Chissà se, come avvenuto al Grande Fratello Vip, Samy Youssef racconterà la sua storia e quella della sua famiglia anche a Verissimo, dov’è ospite oggi di Silvia Toffanin.

Il modello egiziano, infatti, ha regalato ai telespettatori del reality un racconto quanto mai sincero della sua vita e dei suoi genitori: “Mia mamma si chiama Magda, non ha avuto una vita facile. Tutte le notti alle 2 si alzava, camminava per 3 km a piedi per andare a prendere il primo mezzo, faceva un’ora di viaggio. Poi per prendere il treno dove fare un altro tratto di cammino perché non si fermava in quella stazione e faceva 3 ore di strada per andare a lavorare. Non faceva un lavoro facile: prendeva un pentolone grande, lo riempiva di frutta e andava a bussare nelle case per riuscire a venderle e portarci un piatto da mangiare a casa“.

Samy Youssef: “Mia mamma Magda ha sofferto tantissimo”

Un racconto straziante quello fatto da Samy Youssef ad Alfonso Signorini, il conduttore del Grande Fratello Vip, che ha messo in luce come mamma Magda non abbia avuto affatto un’esistenza semplice: fuori un lavoro duro, ma a casa un marito violento che la picchiava. A raccontarlo è stato lo stesso Samy: “Purtroppo non avrei voluto raccontare questa parte della mia vita, ma una volta che sei qui poi ti esce fuori tutto. Purtroppo ho avuto un padre abbastanza violento. Neanche lui ha vissuto una vita facile. Non lo giustifico assolutamente, però faceva 13 ore di lavoro da carpentiere…”. Un mestiere, quello del carpentiere, che Samy stesso conosce bene avendo iniziato a praticarlo fin da bambino, anche se andava benissimo a scuola: “Ho dovuto lasciare la scuola a 10 anni, ero l’unico in famiglia che sapeva leggere e scrivere, poi ho iniziato a lavorare come carpentiere per aiutare mia madre, perché mio padre ha avuto una malattia abbastanza grave e non ha potuto più lavorare. L’idea di venire in Italia? A 14 anni ho impiegato un anno per convincere mio padre, mia mamma non sapeva assolutamente niente perché aveva perso già 2 figlie, sapeva di questi ragazzi che si mettevano in viaggio e morivano“.

Da questo passaggio si capisce perché la mamma è stata anche la prima persona a cui Samy ha pensato una volta in Italia: “Avevo paura che mi succedesse qualcosa, perché lei ha sofferto tantissimo nella sua vita. La gioia più forte è stata pensare a mia madre e dirle che sono vivo. Solo questo mi è venuto in mente in quel momento“.