Il tema della bigenitorialità è tornato al centro del dibattito durante l’evento organizzato da Papà Separati APS, in occasione del 18º anniversario della Legge 54/2006. La legge, che sancisce il diritto dei figli a mantenere un rapporto equilibrato con entrambi i genitori dopo una separazione, spesso non viene applicata in maniera corretta.



L’incontro ha visto la partecipazione di numerose associazioni, tra cui Famiglie separate cristiane e Donne nella separazione-Mamme separate e il network Colibrì ed è stato aperto da un messaggio dell’Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità Elena Lucchini che ha ribadito la vicinanza di Regione Lombardia, e l’impegno concreto nel sostenere i Centri per la Famiglia veri e propri punti di riferimento per le famiglie del territorio, dove costruire interventi volti a promuovere il benessere e lo sviluppo della famiglia, a sostenere la genitorialità, in particolare, a fronte degli eventi critici inaspettati che colpiscono le famiglie.



Il presidente di Papà Separati APS, Ernesto Emanuele, ha dato il via ai lavori con l’invito che dal confronto scaturiscano proposte concrete ed efficaci per promuovere la corretta interpretazione della legge che, così com’è applicata, spesso danneggia sia i genitori che i figli delle coppie separate. Molte sono state le testimonianze: padri, madri, nonne hanno raccontato le sofferenze psicologiche e le difficoltà nel gestire il rapporto con la prole in conseguenza ai provvedimenti giudiziari che sono seguiti alla separazione.

Gli interventi hanno sottolineato come l’affido materialmente esclusivo, che in Italia ricade principalmente sulla madre, possa avere conseguenze negative sui figli. Il Dr. Vittorio Vezzetti, pediatra di fama, ha presentato studi che dimostrano come la perdita del contatto con un genitore, soprattutto il padre, possa portare a gravi patologie, tra cui disturbi comportamentali e malattie infiammatorie croniche.



Le statistiche drammatiche riportano che solo il 2,6% delle coppie separate riesce a garantire una frequentazione paritaria dei figli, dimostrando un’applicazione ancora insufficiente del principio di bigenitorialità. Questo provoca evidentemente dei traumi ai bambini e agli adolescenti che spesso sono soggetti a problemi di comportamento e abbandono scolastico, come ha sottolineato il Dr. Massimo D’Amelio.

Arricchenti gli interventi sul fronte legislativo di professori e avvocati come Arturo Maniaci, che insegna Diritto Privato e minorile, il quale ha evidenziato come le associazioni debbano continuare a svolgere un ruolo di primo piano nel dialogo con la politica, per garantire che la legge venga aggiornata e applicata in modo omogeneo dalle Corti. Gli avvocati presenti, Michele Dell’Agnese, Marcello A. Mazzola, Carlo Piazza, Rita Ronchi, Elena Savasta, hanno ribadito la necessità di una formazione adeguata per i magistrati, affinché siano in grado di applicare correttamente il principio di pari dignità genitoriale, sancito sia dalla Costituzione italiana che dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

Le associazioni andranno avanti a far sentire la voce di tanti genitori separati e hanno concluso l’evento con un invito all’azione congiunta delle associazioni e un richiamo alla responsabilità collettiva: è fondamentale tutelare il benessere dei figli e garantire loro un legame solido con entrambi i genitori, superando le barriere culturali e giuridiche che ostacolano l’applicazione effettiva della bigenitorialità.

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