Secondo lo psichiatra Sergio De Filippis, docente di Psichiatria delle dipendenze all’Università La Sapienza di Roma e direttore sanitario di Villa von Siebenthal, i genitori pretenderebbero troppo dai propri figli, in quanto mamma e papà vorrebbero dei giovani performanti ma gli adolescenti, invece, chiedono solo di essere felici. Queste richieste “esagerate”, unite alla solitudine, rischiano di creare ansia e depressione, due problemi psichici che colpiscono metà degli adolescenti odierni. “Noi adulti stiamo cercando ossessivamente di crescere giovani performanti, ma ci dimentichiamo che chiedono solo di essere felici” afferma De Filippis parlando con i microfoni dell’agenzia Adnkronos.



Lo stesso esperto racconta di come i ragazzi si siano coccolati da piccoli, ma poi lasciati soli una volta che si cresce e si diventa grandi, aggiungendo che molte volte le madri e i padri si trasformino quasi in adolescenti per compiacere il proprio figlio, diventando un loro amico, un atteggiamento assolutamente errato. “Niente di più sbagliato perché l’adulto deve fare l’adulto, il padre deve fare il padre, la madre la madre. I genitori non possono gareggiare su chi ha più appeal sui social”, sottolinea l’esperto, ribadendo un concetto già espresso da numerosi altri colleghi secondo cui i genitori devono dare il buon esempio anche sull’utilizzo dei social.



DE FILIPPIS E IL PROGETTO MI VEDETE?

De Filippis è giunto a queste conclusioni anche grazie al progetto “Mi vedete?” che ha riguardato 1.800 studenti, ma anche insegnanti e famiglie in vari istituti scolastici, con l’obiettivo di ascoltare appunto i giovani, rispondendo ai loro bisogni.

“Ossessivamente pensiamo che nostro figlio debba essere il più bravo a sport o a scuola, senza capire che questo è il piacere di noi genitori, non del figlio”, sottolinea lo psichiatra spiegando che bisognare fare in modo che i nostri ragazzi commettano degli errori, per poi cadere e quindi rialzarsi da soli in quanto “Le cicatrici sono importanti in tenera età”, un altro concetto che più volte è stato espresso da psichiatri e psicologhi, sottolineando il fatto di quanto sia fondamentale che i giovani crescano in un ambiente non totalmente protetto.



DE FILIPPIS: “RENDIAMO MENO INVISIBILE L’ADOLESCENTE”

Il problema è che se molti ragazzi non vengono capiti o abbandonati troppo a se stessi, con i loro disagi, si rischia di portare a dei veri e propri disturbi: “Abbiamo il dovere di rendere meno invisibile l’adolescente ed evitare che usino i social e tablet indiscriminatamente sin dai 6-8 anni”, spiega.

Secondo dei recenti studi realizzati in particolare con l’avvento del covid, sono moltissimi i giovani che soffrono di problemi psichici, anche in forma molto lieve, soprattutto per via della scuola, fra compiti e interrogazioni e le performance richieste di cui ha parlato anche il professore di cui sopra. Da una recente indagine è inoltre emerso che il 21 per cento si sente in ansia o preoccupato mentre solo il 41 per cento si sente felice, un dato molto preoccupante.