Tornano in onda le Iene, dopo la pausa natalizia, con un’esclusiva intervista ad un ex boss della camorra che ora è diventato collaboratore di giustizia e, tornato a Napoli, vuole impegnarsi ad insegnare ai giovani a non avere paura. Gennaro Panzuto detto “Genny Terremoto“, racconta nell’intervista di come è diventato il killer di fiducia, braccio armato di un clan da 3000 affiliati. E dei numerosi omicidi, agguati, colpi di pistola che ricorda con freddezza e distacco. Il killer del Clan dell’Alleanza di Secondigliano, ci tiene a precisare di non aver mai colpito donne e bambini, ma solo “criminali” come lui, come se questo potesse legittimare un omicidio. Ma poi sottolinea che nulla può giustificare i suoi gesti, soprattutto di fronte ai familiari delle vittime.
Vari gli episodi terrificanti raccontati da Gennaro Panzuto, tra i tanti la crudeltà di un colpo di pistola alle spalle di un rivale, ucciso per vincere una scommessa. “Non ho provato niente quando ho ucciso la prima volta“. O anche di “aver staccato a morsi un orecchio” mentre si trovava latitante a Londra. Violenze che ad oggi, spiega, lo fanno sentire tutt’altro che bene. Anche se, parlando di come gestiva il suo stile di vita da criminale dice chiaramente che: “Sparare era la cosa più normale di questo mondo“. Genny Terremoto è stato protagonista della sanguinosa faida tra due importanti clan, iniziata negli anni novanta e sfociata in una escalation di sangue e violenza sulle strade di Napoli, tanto che ci fu bisogno di inviare l’esercito per cercare di arginare la situazione.
La nuova vita di Gennaro Panzuto a Napoli: “Non morirò da criminale”
Dopo essere stato arrestato, Gennaro Panzuto ha deciso di iniziare a collaborare con lo Stato. Una decisione sofferta, ed anche accompagnata da vari tentativi di suicidio in carcere. Grazie alle sue confessioni ha fatto arrestare numerosi boss camorristi, poi la svolta più importante, scegliere di tornare a Napoli e di uscire dall’anonimato. Una mossa per la quale ogni giorno rischia la vita perchè sa che sta apertamente sfidando le stesse persone che facevano parte del suo passato criminale. Ma Genny Terremoto prende una dura posizione, dice di sapere di essere nel giusto e cerca una rivalsa senza avere paura.
Ora mette la sua vita, che è stata risparmiata evidentemente per un motivo, dice, al servizio dei più deboli, mettendoci la faccia, contro la camorra, consapevole del rischio. Per dare “un senso a tutto quello che senso non aveva” mettendo in preventivo anche il rischio di morire per mano dei rivali. “Voglio provare a far capire a quei giovani, che ora sono come ero io, che potrebbero diventare animali anche loro, e se riuscissi a salvarne qualcuno sarebbe come aver salvato me stesso. Vorrei essere un valore aggiunto per la società non un valore perso. E quando morirò non lo farò da delinquente“. Non è facile il reinserimento nella società, ma lui vuole farlo a volto scoperto e tra i suoi vecchi nemici. Combattendo per quello che è giusto, come aveva già più volte dichiarato pubblicamente. Infatti ha deciso di volersi mettere al servizio della giustizia e di voler aiutare i ragazzi a denunciare e a non intraprendere un percorso di criminalità, che alla fine porta solo a “carcere o morte” senza alternative. Clicca qui per il video dell’intervista de Le Iene a Gennaro Panzuto.