I viaggi di Maria Rosaria Boccia sono stati pagati personalmente da Gennaro Sangiuliano: il ministro della Cultura lo ha ribadito nell’intervista concessa ai microfoni del Tg1, in cui però ammette che con la mancata consulente c’è stata una «relazione affettiva». Anche per questo le aveva revocato l’incarico. Il caso non è solo politico, in ballo c’è anche la sfera privata per il ministro che, infatti, si è commosso quando ha chiesto scusa in primis alla moglie, ma le ha fatte anche alla premier Giorgia Meloni per «l’imbarazzo creato al governo».
A tal proposito, ha ribadito più volte che non sono stati spesi soldi statali per i viaggi con l’imprenditrice campana, smentendo pure che sia entrata in possesso di documenti sulla sicurezza del prossimo G7 della Cultura. «Su questo terreno non sono ricattabile», ha dichiarato Sangiuliano, mostrando i fogli con le spese sostenute attraverso il suo conto personale per i viaggi con la Boccia. Per quanto riguarda le ripercussioni politiche, ha spiegato di aver offerto le sue dimissioni, precisando però che Meloni le ha respinte.
LA VERSIONE DI GENNARO SANGIULIANO SUL CASO BOCCIA
Sangiuliano ha dichiarato di aver conosciuto Boccia a Napoli in occasione dell’inizio della campagna elettorale per le elezioni europee. La conoscenza è avvenuta agli inizi di maggio e agli inizi di agosto il rapporto si è esaurito. Per quanto riguarda la nomina da consigliere per i Grandi eventi, nell’intervista al Tg1 ha spiegato che è saltata perché è emerso il rischio di un conflitto di interesse.
Di fatto, la nomina non sarebbe stata perfezionata, quindi il contratto che mostra l’imprenditrice non è stato controfirmato dal capo di gabinetto, ha aggiunto il ministro, il quale ha rivelato di aver contattato Boccia nella serata di martedì «per dirle di essere precisa e corretta».
Dunque, l’idea era di dare un incarico gratuito all’imprenditrice di Pompei, ma poi ci avrebbe ripensato, mentre la donna sostiene di essere stata nominata consulente del ministero della Cultura. Comunque, se è vero che lei non ha mai pagato, è altrettanto vero per ilministro che non abbia pagato il dicastero che dirige, ma lui personalmente.
“MAI UN EURO PUBBLICO PER I VIAGGI CON BOCCIA”
Sangiuliano fa notare che non emergono eventuali reati, ma solo questioni private («Non vedo profili giuridici»), assicurando anche che la sicurezza non sia stata mai a rischio, anche in relazione all’utilizzo da parte della Boccia di occhiali con cui ha effettuato delle riprese all’interno degli uffici ministeriali. «Sarà venuta qui al ministero forse quattro, cinque volte». Riguardo le interlocuzioni con le persone del ministero, avrebbe affrontato «aspetti assolutamente marginali del G7 tipo il menù della cena, i gadget per gli ospiti».
I documenti mostrati dalla mancata consulente non sono né riservati né classificati, il loro contenuto era stato pubblicato dal quotidiano Repubblica. «Ho pagato io di tasca mia, è tutto verificabile. Mai un euro pubblico», ha ribadito più volte nel corso dell’intervista, precisando che a Sanremo ha pagato l’organizzazione, mentre a Riva Ligure il sindaco di tasca sua. Quindi, non teme l’apertura di un’inchiesta, al massimo che esca qualcosa di compromettente: «Potrebbero uscire le chat relative alla nostra relazione, ma sarebbe un reato». A tal proposito, esclude di voler pensare a teorie del complotto e a una regia dietro questo caso che è tutt’altro che chiuso.