Genova ore 11:36, la sceneggiatura sulla tragedia del 14 agosto 2018

Genova ore 11:36 va in onda oggi, 14 agosto 2021, sulle frequenze digitali di Rai 3 con inizio alle ore 20,30. La sceneggiatura fu affidata ad un trio composto da Giorgio Nerone, Fabrizia Midulla e Emilio Fabio Torsello. Proprio Fabrizia Midulla ha nel suo carniere diversi lavori interessanti nel cinema italiano, una sceneggiatrice che merita di essere ricordata al pubblico televisivo per le sue analisi sceneggiate di produzioni come ‘Mina Settembre’ nel cui cast compra la grande Marina Confalone al fianco della giovane e promettente attrice outsider Valentina D’Agostino, oppure ‘A fari spenti nella notte’, ancora una volta utilizzando la produzione come trampolino di lancio per un giovane cast di attori per un futuro nuovo nel cinema italiano, in questo caso composto da Guido Caprino, Anita Caprioli e Francesco Einaudi.



Un terzo film meritevole di menzione è ‘Piccoli segreti, grandi bugie’ del 2016, con la regia di Fabrizio Costa e un cast nel quale altri giovani trovano la luce sotto i riflettori. Nel caso specifico la produzione di ‘Piccoli segreti, grandi bugie’ chiamò davanti alle cineprese romane il trio protagonista composto da Chiara Francini, Giuseppe Zeno e Sara D’Amario.



Genova ore 11:36, la trama del film

Genova ore 11:36 ci parla della tragedia del 14 agosto 2018 sulla città di Genova dove sta cadendo dal cielo un grande quantitativo di pioggia, un nubifragio che il giornalismo moderno ama definire, con termine orribile, ‘bomba d’acqua’. In quel momento non solo la vita di una città spesso al centro delle cronache che raccontano interventi di protezione civile dovuti a nubifragi violenti si ferma, ma è un altro il motivo di sgomento e dolore per la città della Lanterna: il crollo, improvviso, forse evitabile, del celebre Ponte Morandi, un viadotto che si pone alle spalle della città ligure come raccordo autostradale sull’asse Ponente verso Levante e viceversa. Siamo sull’Autostrada A10, la famosa Genova – Ventimiglia che collega il capoluogo di Regione con tutte le cittadine costiere del Ponente verso la Francia, l’ex confine dopo Sanremo e nel momento nel quale crolla il ponte si spegne la vita di ben 43 morti, mentre saranno 14 i feriti e oltre cinquecento sfollati per il pericolo dovuto alle macerie. Molti feriti e deceduti sono proprio gli abitanti della case al di sotto del raccordo, un crollo che ferma l’Italia attonita per una tragedia evitabile.
Il film ricostruisce quei momenti ma va oltre, cercando, con un cinema d’indagine di cronaca, di focalizzare colpe e colpevoli, situazioni ipotizzabili per evitare la tragedia, momenti nei quali lo Stato dei comparti architettonici pubblici, ha lasciato al caso e alla cattiva gestione un ponte che già mostrava i suoi lati deboli, che in passato fu al centro di perplessità architettoniche, una tragedia, come tante nel Belpaese, evitabile se la politica uscisse dai Palazzi romani per fare luce sulle attività di appalto pubblico prima dell’inevitabile.

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