A Genova due giovani pallanuotisti con un passato in A1 risulterebbero indagati per stupro di gruppo ai danni di una 20enne. Fatti che, secondo quanto riporta Ansa, risalirebbero al 2022 e che sarebbero oggetto di un’inchiesta della Procura del capoluogo ligure in mano alla locale Squadra mobile. Si tratterebbe di due ragazzi di 22 e 24 anni accusati di aver abusato della giovane dopo una serata in discoteca e di aver filmato parte delle violenze con i telefonini.
A loro carico, aggiunge l’agenzia di stampa, anche la contestazione di revenge porn per lo scambio di alcuni video di rapporti sessuali, con donne consenzienti, con alcuni amici via chat. Uno dei due indagati, entrambi giocatori semiprofessionisti, stando a quanto riportato dal Corriere della Sera giocherebbe attualmente negli Stati Uniti. Avrebbero respinto ogni addebito sostenendo di aver avuto rapporti consensuali con la presunta vittima che li ha denunciati.
Genova, pallanuotisti indagati per stupro di gruppo: la ricostruzione dell’accusa
Secondo quanto ricostruito dal pubblico ministero Gabriella Dotto sulla scorta delle indagini condotte dalla Squadra mobile, riporta ancora Ansa, i due ragazzi iscritti nel registro degli indagati per il presunto stupro di gruppo che si sarebbe consumato a Genova nel 2022 avrebbero fatto bere la 20enne prima di invitarla a casa di uno dei due. L’incubo si sarebbe materializzato proprio all’interno dell’appartamento e, in alcune fasi, sarebbe stato persino ripreso con i telefonini.
Secondo l’accusa, la giovane avrebbe riportato delle lesioni durante gli abusi che sarebbero oggetto di un referto del Pronto soccorso e che, stando al racconto della 20enne, sarebbero esito del suo disperato tentativo di difendersi dall’aggressione sessuale. Il Corriere della Sera riferisce inoltre che la presunta vittima sarebbe stata sottoposta a minacce per costringerla al silenzio. Al momento, scrive Ansa, gli inquirenti starebbero procedendo alla convocazione delle donne protagoniste di alcuni video trovati nei dispositivi degli indagati per accertare se sussistano elementi per contestare altre ipotesi di violenza. Entrambi gli indagati avrebbero respinto con forza ogni accusa sostenendo di aver avuto rapporti consensuali con tutte, compresa la 20enne che ha denunciato il presunto stupro.