Nove indagati destinatari di misure cautelari tra carcere, domiciliari e obbligo di dimora per propaganda anarco-insurrezionalista e associazione con finalità di terrorismo volte alla “distruzione dello Stato”, delle istituzioni e delle autorità mirando a “obiettivi umani” su tutto il territorio nazionale. È quanto emerge all’esito dell’operazione “Scripta Scelera” condotta da Dda, Direzione distrettuale antimafia, e Digos dopo una indagine complessa durata circa 2 anni a cui hanno contribuito gli investigatori della Polizia di Stato di Genova, La Spezia e Massa Carrara, unitamente ai colleghi del Servizio per il contrasto all’estremismo e al terrorismo interno della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.
Una persona è in cella, tre sono ai domiciliari e per altre cinque è stato stabilito l’obbligo di dimora con ordinanza emessa dal gip del capoluogo ligure su richiesta della Dda. Smantellata una rete di militanti anarchici che, secondo l’accusa, in particolare avrebbe puntato alla costituzione e alla operatività di associazioni per delinquere con finalità terroristiche come la Federazione Anarchico Informale (FA Informale) – Fronte Rivoluzionario Internazionale (riconosciuta tale da una sentenza passata in giudicato) e altri gruppi ad essa collegati. Tutti gli indagati, spiega una nota della Dda, sono accusati del reato di cui all’art. 270 bis c.p. – “Associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico” – per aver “costituito un gruppo informale di ispirazione anarco-insurrezionalista” operante a Carrara presso il Circolo Culturale Anarchico “Gogliardo Fiaschi”, oggetto di perquisizione durante il blitz condotto poche ore fa. Secondo l’ipotesi accusatoria, in quel luogo si sarebbe coltivata una intensa “attività di propaganda sovversiva” attraverso “la redazione, la stampa e la diffusione, sull’intero territorio nazionale, del periodico clandestino denominato ‘Bezmotivny – Senza Motivo‘“.
Dda smantella rete anachica tra Genova, La Spezia e Carrara: “Proselitismo nei confronti di minorenni e contatti con Cospito”
Gli inquirenti ipotizzano che i soggetti attualmente indagati (uno dei quali adesso in carcere, tre ai domiciliari e cinque sottoposti alla misura dell’obbligo di dimora) abbiano “partecipato – condividendone e diffondendone dinamiche e strategie – all’organizzazione denominata ‘Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale’ (FAI/FRI), strutturata in base a un modello federativo composto da ‘gruppi d’azione o singoli individui’, che si propone il compimento di ‘azioni dirette’ (atti di violenza) finalizzate alla ‘distruzione dello Stato’“.
Per l’accusa, i nove militanti anarchici indagati avrebbero concorso a una fitta trama di propaganda sovversiva avvalendosi di strumenti informatici e telematici e anzitutto con l’uso di materiale cartaceo (in particolare attraverso la stampa clandestina del quindicinale ‘Bezmotivny – Senza Motivo’, diffuso dal 15 febbraio 2021 su scala nazionale e ritenuto da chi indaga il “principale strumento di promozione e diffusione del messaggio anarchico più oltranzista“. Tale periodico sarebbe stato definito dagli stessi indagati “un’arma” con cui “far circolare l’Idea, le parole e i fatti, scuotendo gli animi refrattari” nel tessuto di un piano volto alla stimolazione di azioni violente e conseguenti rivendicazioni. La cellula anarchica individuata, secondo l’impianto accusatorio, avrebbe condotto attività di proselitismo nei confronti di giovani e anche di minorenni. Uno dei membri del gruppo avrebbe inoltre “mantenuto contatti con Alfredo Cospito“, condannato in via definitiva, tra l’altro, per lo stesso reato e per il ferimento dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare (avvenuto nel 2012 e “celebrato” dagli indagati nel corso della propaganda). Di Cospito sarebbero stati anche rilanciati interviste e scritti “in cui si fa esplicito riferimento al ricorso alle armi e si invita all’azione terroristica“.
Nel mirino della rete anarchica anche il Presidente della Repubblica: “Offeso onore e prestigio”
Stando alla ricostruzione fatta degli inquirenti, la rivista clandestina finita al centro delle indagini di Antimafia e Antiterrorismo avrebbe contenuto anche pubblicazioni contro il Presidente della Repubblica “il cui onore e prestigio – sottolinea la Dda – è stato offeso in un articolo pubblicato dopo il discorso pronunciato l’8 ottobre 2022 in occasione della inaugurazione dell’anno accademico della Università di Pisa“.
Gli indizi evidenziati a carico degli attuali indagati, come si legge nella sintesi diffusa dalla Dda sull’operazione “Scripta Scelera”, sarebbero stati raccolti anche grazie ad una articolata attività di intercettazione telefonica e telematica, ma non solo. I soggetti attenzionati sarebbero stati sottoposti a pedinamento ed osservazione prima dell’esecuzione delle misure cautelari. Gli investigatori della Polizia di Stato hanno inoltre provveduto al sequestro di una tipografia situata a Massa, ritenuta centro in cui “veniva stampato il periodico ‘Bezmotivny’“. La rete anarchica, su cui gravano le accuse di associazione, istigazione e apologia con finalità di terrorismo, istigazione alla perpetrazione di reati e offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica, avrebbe rivolto l’attenzione anche al panorama internazionale traendo spunto da azioni violente condotte all’estero per incitare alla demolizione dell’ordine democratico interno.