Non solo la ragazza 18enne violentata tra il 10 e l’11 ottobre e dalla cui denuncia ha preso il via l’inchiesta sull’imprenditore Alberto Genovese, in carcere dallo scorso novembre. Alla fine di quel mese, una settimana prima del suo arresto, nella stanza di Terrazza Sentimento, nel suo attico in pieno centro a Milano, il “genio” delle start up avrebbe violentato anche un’altra giovane di 20 anni. E’ stata la stessa presunta vittima a raccontarlo in una dolorosa intervista concessa in esclusiva a Massimo Giletti per Non è l’Arena, il programma della domenica sera di La7. Con lei anche un’altra ragazza di 22 anni la quale ha denunciato lo stupro da parte di Genovese facendo salire a sei le presunte violenze avvenute sempre secondo il medesimo copione.
Entrambe le ragazze sono assistite dall’avvocato Ivano Chiesa e tutte e due hanno spiegato di aver deciso di parlare con gli inquirenti solo a dicembre, dopo che è stata resa nota la prima violenza a scapito della 18enne la quale ha subito denunciato il drammatico fatto. Le giovani non avrebbero denunciato prima perchè “non si erano rese conto di cosa fosse successo”.
CASO GENOVESE, PARLA UN’ALTRA VITTIMA 20ENNE
La giovane testimone 20enne, modella, ha sospettato di essere stata anche lei vittima di violenza da parte di Alberto Genovese poichè provava forti dolori. A confermare quanto accaduto sarebbero state le 19 telecamere di sorveglianza presenti nell’attico. La ragazza con il suo racconto si augura “che tutto questo possa servire” ad altre giovani donne vittime di violenza. Il suo racconto ha avuto molti punti in comune con quanto svelato dalla 18enne, a partire dalla presenza della cocaina che secondo le giovani girava nei piatti ed era a disposizione di tutti come una “sorta di self service”. “Non si percepiva alcun pericolo”, hanno aggiunto. Una delle due ragazze, a Giletti ha raccontato di essere stata presente a Villa Lolita, ad Ibiza, la scorsa estate a luglio. Qui si sarebbe consumata un’altra violenza ai danni di una giovane ospite. La testimone ha spiegato di non aver compreso cosa fosse accaduto ma di aver visto in che condizioni si trovava la vittima, portata fuori dalla camera in cui aveva avuto rapporti con Genovese e con l’allora fidanzata Sarah Borruso, priva di sensi e drogata. “Stava sulle gambe a fatica”, ha raccontato, “mi sono spaventata”. Quanto accaduto le è stato raccontato dalla stessa vittima solo il giorno seguente: “abbiamo piano e ci siamo sfogate a vicenda”, ha raccontato. Nonostante la denuncia, parlando di Genovese la 20enne lo ha definito una “persona bravissima” che però si trasformava quando si drogava. Pur non definendosi innamorata, la giovane ha concluso: “Tuttora gli voglio bene”.