Il commissario europeo all’economia, Paolo Gentiloni, è stato ospite ieri sera del programma di La7, Otto e Mezzo, e nell’occasione ha rilasciato delle dichiarazioni che per certi versi potrebbero sorprendere, sul governo Meloni. In diretta su La7, chiacchierando con Lilly Gruber, Gentiloni ha spiegato che l’esecutivo è “molto meno anti-europeo di quanto molti ambienti europei si aspettavano”, sottolineando come lo stesso abbia preso delle “decisioni molto utili e importanti”. Ovviamente, aggiunge Gentiloni “bisogna vedere cosa succede nei prossimi mesi”. E ancora: “Con Giorgia Meloni, come con tanti governanti europei, abbiamo un rapporto epistolare, ci scambiamo messaggi. È molto utile”.
Su eventuali paragoni con il precedente esecutivo, Gentiloni aggiunge: “Non esageriamo. Draghi era molto forte. Certamente l’Italia è centrale, lo è stata e lo è tuttora. C’era attesa – ha ribadito – di un governo italiano molto aggressivamente anti-europeo. I primi mesi hanno fatto ricredere chi aveva questi timori. È vero che, almeno fin qui, il governo ha preso decisioni molto utili e importanti”. Sui prossimi impegni, a cominciare dal Pnrr, Gentiloni spiega: “Il governo italiano è consapevole che ci sono le scadenze del Pnrr. La modifica della scadenza del 2026 richiederebbe la ratifica di 26 parlamenti, lo trovo difficile. Abbiamo distribuito 144 miliardi di euro di cui 67 all’Italia. La responsabilità italiana è grande, perché se va male per l’Italia va male per l’Ue”.
PAOLO GENTILONI FRA SUPERBONUS E PRIMARIE DEL PD
Si parla poi del Superbonus e della enorme polemica che sta montando in queste ore: “Prendiamo atto della decisione del governo italiano sul Superbonus. Tra gli obiettivi della misura ve ne era uno che ci stava molto a cuore, quello di migliorare le classi energetiche delle abitazioni. Riconosco però le preoccupazioni del ministro Giorgetti sulle conseguenze sui conti pubblici”.
Gentiloni ha quindi virato sul Partito Democratico, ricordando: “Sono un sostenitore del Pd. Quando me ne chiedono, anche in Europa, dico teniamocelo stretto perché è uno dei partiti progressisti più importanti. Qual è stato l’errore più grande del Pd? Forse l’errore è stato quello di non aver fatto a sufficienza il Pd, di non averci creduto a sufficienza”. Ma sulla sua scelta alle Primarie fra Bonaccini e Schlein, i due candidati che hanno maggiori chance di ottenere la segreteria del partito, Gentiloni tiene la bocca cucita: “Alla prima parte non rispondo neanche dipinto, Andrò a votare alle Primarie a Bruxelles, sarò lì e c’è un gazebo, e andrò con grande soddisfazione e convinzione”.