“NON PIENAMENTE IN LINEA CON L’UE”: COSA HA DETTO IL COMMISSARIO GENTILONI SULLA MANOVRA ITALIANA

Intervenuto questa mattina in commissione economica del Parlamento Europeo, il commissario agli Affari Economici Paolo Gentiloni ha confermato la tenuta generale dei conti pubblici in Europa, lanciando però un “alert” a 9 Paesi che ad oggi non sono «pienamente in linea» con i requisiti previsti. Tra questi, c’è l’Italia: «alcuni Paesi non hanno preparato un Manovra pienamente in linea con i requisiti Ue richiesti», ha detto Gentiloni in audizione, e per questo la Commissione ha chiesto ai nove di tenersi pronti «a intervenire sulle specifiche richieste riguardo ai conti pubblici».



Il monito sui conti pubblici indicati in Manovra già lo scorso novembre era stato oggetto di un ammonimento del commissario Gentiloni e del vice presidente Dombrovskis, coinvolte tanto allora quanto oggi sia l’Italia di Giorgia Meloni che la Germania di Olaf Scholz. «Abbiamo chiarito che raccomanderemo al Consiglio l’apertura delle procedure per disavanzo eccessivo nel giugno 2024, ma avremo bisogno di chiarezza e prevedibilità analoghe anche per i prossimi anni», ha aggiunto sempre al Parlamento Europeo il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis, «È essenziale che il Parlamento e il Consiglio raggiungano un accordo sulle nuove regole di governance economica e adottino la legislazione il più rapidamente possibile». Sempre Gentiloni e Dombrovskis hanno poi spiegato che il contesto odierno dei tassi di interesse elevati e le sfide economiche significative «devono portare le finanze pubbliche di nuovo in pista preservando la sostenibilità e dando spazio agli investimenti e alle riforme».



MES, PATTO DI STABILITÀ ED ELEZIONI EUROPEE: GLI ALTRI TEMI TOCCATI DALL’EX PREMIER PD

Dalla Manovra al Mes, l’Italia torna ad essere “osservata” da vicino a Bruxelles anche se per il commissario agli Affari Economici Gentiloni non siamo in una situazione di emergenza grave: «Nelle nostre democrazie il Parlamento è sovrano e prendiamo atto delle decisioni dei Parlamenti. Penso che la decisione dell’Italia di non ratificare la riforma del Mes sia da rispettare». Per l’ex Premier Pd resta però il monito nel ricordare a Roma come un governo precedente (quello di Giuseppe Conte con Pd, M5s e Italia Viva, ndr) aveva sottoscritto la riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità, «Naturalmente c’è una differenza dal governo che è in carica». Secondo Gentiloni il tema sarà riproposto lunedì prossimo in Eurogruppo, concludendo in merito «il Parlamento ha votato di non supportare l’emendamento del Mes permettendo il backstop per le crisi bancarie. Spero che questo problema si possa risolvere in futuro».



Sulla riforma del Patto di Stabilità invece Gentiloni frena le polemiche contro l’Italia e sottolinea di non vedere differenze specifiche da parte dell’Italia sulle regole Ue sui conti pubblici: «Il governo italiano ha supportato l’approccio del consiglio Ue e non direi che il supporto dell’Italia è più debole dell’approccio generale». Le nuove diverse salvaguardie incluse nell’approccio generale del Consiglio Ue per riformare il Patto, sentenzia l’ex Premier dem, «hanno sicuramente un impatto sul nostro obiettivo di semplificare le regole che non è esattamente quanto c’è ora. Penso in ogni caso che quanto è emerso dall’approccio generale è un passo avanti rispetto alle regole esistenti e sono sicura che i triloghi saranno un’opportunità per migliorare ulteriormente la situazione». Al netto di ciò, secondo Gentiloni delle regole sui bilanci Ue devono tornare dopo 4 anni di sospensione, «Abbiamo l’opportunità di tornarci con le nuove regole ed è per questo che è così importante un accordo tra i co-legislatori». A domanda secca se medita di candidarsi alle prossime Elezioni Europee 2024, Paolo Gentiloni lo dice chiaramente: «non mi candiderò al Parlamento europeo. La mia intenzione è tornare in Italia, non andrò mai in pensione…».