L’ANNUNICIO DEL COMMISSARIO GENTILONI AL FORUM CERNOBBIO: “PATTO DI STABILITÀ ENTRO FINE ANNO”
«L’accordo sul nuovo Patto di Stabilità e di Crescita si avrà entro la fine dell’anno»: l’annuncio arriva dal Forum Ambrosetti di Cernobbio con il commissario agli Affari Economici Paolo Gentiloni, sottolineando come senza quel principio di accordo sarà molto difficile evitare il ritorno dell’austerity su tutta l’economia europea già alle prese con l’incubo inflazione. «Dobbiamo trovare entro la fine dell’anno un’intesa sulle regole fiscali, sul Patto di stabilità», rileva l’ex Premier Pd da Cernobbio intervistato da “La Stampa“, «Un mancato accordo, invece, metterebbe in luce le difficoltà delle regole precedenti che pur avendo alcuni elementi certamente utili e positivi da confermare non sono riuscite né a promuovere la crescita né a ridurre il debito, quindi riproporle non sarebbe certamente ideale».
Il vecchio Patto di Stabilità prevedeva che ogni Stato Ue non potesse superare il 3% del Pil come spesa con debito invece al di sotto del 60% del prodotto interno lordo: in questo modo però quasi nessuno, specie l’Italia, sarebbero in ordine con le regole europee e si produrrebbe un effetto devastante per la già timida crescita economica. Spiega Gentiloni però che lo “stop” al Patto di Stabilità datato 17 marzo 2020 (con l’esplodere della pandemia Covid) non verrà prorogato e perciò dal 1 gennaio 2024 «occorrerà adoperarsi per mettere i conti in ordine». La proposta della Commissione Ue sul Patto si propone di limitare il debito ma con piani specifici di rientro del debito specifici per ogni Paese.
GENTILONI “BACCHETTA” IL GOVERNO SUL PNRR
Secondo quanto ricostruito da fonti di Governo a “La Stampa”, uno dei punti su cui l’Europa sarebbe concorde con la spinta italiana a modificare il Patto di Stabilità è lo scorporo degli investimenti dal deficit. Questo però andrebbe di pari passo alle richieste che Bruxelles vuole dall’Italia: «Ue apre all’Italia sullo scorporo degli investimenti dal deficit ma chiede l’ok al Mes e una legge di bilancio prudente», sottolinea la ricostruzione fatta dal quotidiano di Torino.
«Dobbiamo trovare entro la fine dell’anno una intesa sulle regole fiscali, sul patto di stabilità e di crescita. Sono soddisfatto del fatto che i governi stiano lavorando sulla base della proposta della commissione e sono ottimista, se volete per necessità, che sia possibile trovare una intesa entro la fine dell’anno», ha aggiunto sempre Gentiloni sottolineando però come fronte Bce, «la presidente Lagarde ci ricorda spesso che raggiungere questa intesa è fondamentale anche nella valutazione complessiva che la Bce fa della situazione dei mercati e questo credo anche è uno dei motivi aggiuntivi per cui bisogna lavorare con grande spirito di responsabilità per trovare un’intesa». Il Commissario Ue agli Affari Economici ricorda poi come entro l’11 settembre la Commissione aggiornerà le previsioni economiche: «siamo in un contesto di persistente inflazione, in zona euro ferma al 5,3% sia pure con qualche dato incoraggiante sull’inflazione core. Un contesto di rallentamento, non di recessione. Un contesto nel quale è fondamentale che l’Ue sia competitiva». Una bacchettata al Governo Meloni comunque Gentiloni la riserva per il finire del suo intervento parlando di PNRR, ovvero quando dice «A voi sembra che in Italia si stia dando l’importanza che merita al Pnrr? A voi sembra che si stiano facendo gli sforzi necessari?. No». Per l’ex Premier, l’attenzione finora non è stata all’altezza, «E l’Italia non se lo può permettere». È un invito a rimboccarsi le maniche».