«Avremo una stagione turistica estiva in Europa e in Italia, che è uno dei Paesi più attraenti d’Europa per il turismo», lo ha spiegato ieri alla Cnn il Commissario agli Affari Economici Paolo Gentiloni, poi ribadendolo anche nella lunga intervista tv a PiazzaPulita. Il caos turismo e vacanze – tema del nostro video-incontro “Inside” oggi pomeriggio alle 18, qui tutte le informazioni – resta uno dei punti di massima importanza dopo l’uscita del Decreto Rilancio che ha destinato quasi 5 miliardi di euro per il settore, lasciando però non poche perplessità circa la possibilità effettiva che gli italiani possano trascorrere delle vacanza non diciamo normali ma quantomeno esistenti.
Il periodo di forte stress economico, sociale, psicologico di questi ultimi mesi è stato devastante per tutti a più livelli e la necessità delle vacanze resta un faro importante: ma tra crisi economica e distanziamenti sociali, l’estate si appresta ad essere decisamente complicata. Se poi ci si aggiunge la più che spiacevole vicenda che sta avvenendo in Ue con linee guida centrali che non chiudono il turismo ma danno di fatto “adito” a possibili accordi-corridoi turistici che mirano ad isolare sempre di più Italia e Spagna, la situazione assume contorni poco “simpatici”. «Sicuramente non sarà lo stesso turismo degli anni scorsi, perché serviranno alcune misure di distanziamento sociale, come abbiamo imparato negli ultimi due mesi. Ma questo non vuol dire che non avremo turismo. Il punto è che è in gioco uno dei maggiori settori economici dell’Ue. Sicuramente perderà dei ricavi quest’anno, ma l’estate è una cosa che non solo l’industria, ma anche i cittadini europei vogliono fortemente», ha confermato però Gentiloni, convinto che le pecche in Europa siano tante ma che non alimenteranno nuove divisioni nei prossimi mesi.
GENTILONI, LA GERMANIA E LA CINA
Ragionando sul progetto globale europeo messo fortemente in crisi dall’emergenza coronavirus – dal Mes al Recovery Fund, dalla Bce agli investimenti – le risposte iniziano ad intravedersi e nei prossimi mesi si giocherà tanto, se non tutto, del futuro Ue: «L’Europa è un meraviglioso progetto incompiuto. Sono speranzoso di riuscire a portare a casa in questi cinque anni di mandato una tassazione minima concorrente in tutti i paesi europei, cioè evitare che ci si faccia concorrenza attirando le imprese in alcuni paesi a discapito degli altri», ribadisce Gentiloni intervistato da Corrado Formigli.
Capitolo finale sui provvedimenti del Governo italiano con l’ultimo Decreto Rilancio, con i rimanenti “pregiudizi” della Germania nei confronti della nostra politica di spesa pubblica e gestione economica: «Il sostegno e il soccorso a imprese, famiglie e lavoratori non bastano, ci vuole anche quella voglia di rilancio e di fare che ha sempre e caratterizzato l’Italia e le imprese, quasi a prescindere dall’azione dello stato dei poteri pubblici: la voglia di innovare e rischiare in un momento in cui, dopo questa incredibile esperienza di chiusura totale e dopo i lutti e le tragedie c’e’ bisogno di uno spirito positivo, che va incoraggiato». E qui l’affondo finale sul rapporto stretto che rimarrà tra Germania e Italia, «Non credo ci siano stati atteggiamenti pregiudiziali ma atteggiamenti inaccettabili. Abbiamo visto blocchi alle frontiere con code di camion, divieti di esportazione di mascherine. Gradualmente siamo tornati a una situazione normale e nelle ultime settimane sono arrivati più aiuti da paesi europei. I tedeschi sono più amici degli italiani rispetto ai cinesi».