L’Ue sta valutando, via simulazioni, il distacco dalle forniture di gas russo – circa il 40% del fabbisogno energetico europeo – e per tale motivo l’esclusione della Russia dal sistema Swift (bonifici internazionali) è al momento solo parziale per permettere agli europei di pagare il gas che viene importato dalla Russia stessa e non indurre Mosca a bloccare le forniture. In sintesi, nel confronto c’è un interesse comune: la Russia non vuole perdere il denaro dell’export energetico e l’Ue non vuole il blocco improvviso di questa fornitura. Ma se le simulazioni faranno vedere la fattibilità del distacco o della riduzione, l’Ue agirà perché Putin non è più un interlocutore credibile.
L’altro motivo per la selettività di questa sanzione è che molte banche e attori economici europei hanno crediti da recuperare e pertanto bisogna lasciare aperto un canale di trasmissione del denaro. Un altro motivo è che la Russia può agganciarsi al sistema cinese dei pagamenti: per dare effetto a questa sanzione bisognerebbe estenderla alla Cina con troppo rischio di globalizzazione del conflitto. Pertanto questa arma economica ha poco effetto dissuasivo. Ma non è spuntata quella del distacco della dipendenza dalla Russia.
A che punto sono le analisi? Le quantità sostitutive, più che abbondanti, ci sono nel Mediterraneo e nell’Africa atlantica, anche considerando l’ipotesi di una pressione russa sull’Azerbaijan per ridurre i flussi del gasdotto Tap. È in costruzione anche l’architettura geopolitica che potrà permettere di tenere i prezzi sostenibili e stabili: un sistema integrato G7, esteso a nazioni compatibili quali l’Australia, capace di proporre a quelle produttrici affiliate contratti di lungo termine in cambio di prezzi calmierati, nonché una piattaforma di convergenza e inclusione per rendere loro non traumatico il periodo, tra circa 20-30 anni, di riduzione della domanda di idrocarburi nel mercato delle democrazie per il maggior ricorso a fonti rinnovabili e al nucleare di nuova generazione.
In questa tendenza sarà un punto chiave l’inclusione di Arabia ed Emirati con la conseguenza di distacco della Russia dall’Opec +. Se fosse troppo difficile, aumenterà l’inclusione di nazioni produttrici meso e sud americane.
In conclusione, nel medio termine sarà certamente possibile il distacco dalla Russia, ma nei calcoli resta un gap basato sui tempi non brevi di sostituzione. Quando questo problema sarà risolto Ue e alleati decideranno se solo ridurre le forniture dalla Russia o bloccarle del tutto in relazione agli atteggiamenti di Mosca.
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