Il 2024 è stato l’anno delle definitiva consacrazione di Geolier, il rapper napoletano che ha partecipato per la prima volta al Festival di Sanremo 2024 con il brano “I p’ me, tu p’ te” sfiorando la vittoria. Il rapper, infatti, si è classificato al secondo posto alle spalle di Angelina Mango con “La noia”, ma ha riscosso un grandissimo successo di pubblico con il suo singolo e con il suo nuovo disco. Per il cantante Amadeus ha stravolto il regolamento del Festival di Sanremo accettando in gara un brano cantato in parte in dialetto napoletano. “Io come De Andrè o Pino Daniele per il fatto di usare il dialetto? Questo paragone mi spaventa, non mi sento proprio all’altezza di essere messo nella stessa frase” – ha detto il rapper precisando – “noi che veniamo adesso nella musica siamo fortunati perché loro hanno fatto il lavoro più grosso. Ho 23 anni e ho ancora molto da imparare”.



Geolier ha anche parlato dell’etichetta che troppo spesso i cantanti e cantautori napoletani si ritrovano affibbiata addosso di ” cantante napoletano”:  a Napoli la canzone neomelodica è presente, viscerale. L’etichetta neomelodica ce l’hanno messa addosso per non farci avere più successo di quello che avevamo”.



Geolier, estate di canzoni e l’amore per Napoli

Geolier è innamorato pazzo della sua terra e della sua città: Napoli. “Quando si parla di Napoli io sono sempre contento” – ha detto il rapper che parlando poi di musica senza etichette ha precisato “la musica italiana deve uscire e andare nel mondo. La musica non va fatta con la matematica. Io penso che Maradona quando ha tirato da centrocampo non lo sapeva che segnava. l’ha fatto e basta”.

Infine non nasconde di sentirsi un fortunato: “mi sento benedetto da Dio che mi ha dato un talento, io mi sento benedetto da Napoli che mi ha scelto. Perché a Napoli ci sono un sacco di artisti forti, di persone buone. Io non mi sento il più forte, ma mi sento benedetto”.