Arriva in conferenza stampa dopo la vittoria nella seconda serata di Sanremo 2024, assegnatagli dal voto del pubblico di casa e dalle radio: Geolier è in ritardo perché “ho dovuto fare due chilometri e ci ho messo 40 minuti, manco a Napoli” a causa del calore dei fan. Però, ovviamente, testa sulle spalle: “Non abbiamo ancora finito, l’ho detto ai miei amici che erano con me: stiamo calmi”.



Oltre al primo posto a Sanremo e ai trionfi di vendite, ieri il nome del rapper napoletano era al 47° posto delle canzoni più ascoltate del mondo: “Non è mai stato un obiettivo, penso alla canzone e basta, per me conta solo portare Napoli e la sua cultura nel mondo, perché influenza il mondo anche fuori: quando canto in giro per l’Italia e sento persone che cercano di cantare in napoletano, mi emozionano, come me quando provare a cantare in americano”.



Geolier: “Sanremo? Il palco dell’Ariston brucia”

Con stadi esauriti e carriera avviata, la scelta di Sanremo è un rischio più che un’opportunità per Geolier: “Le persone ricordano i gesti, non le identità. Il mio obbligo morale è stato portare il napoletano all’Ariston, è stato questo il motivo che mi ha condotto qui, non sono stato il primo certo, ma il napoletano mancava da un po’”. L’importanza delle radici e della scena partenopea è centrale nel mondo di Geolier, tanto che domani, nella serata delle cover, porterà un medley “Strade” che racchiude le tre strade della sua musica: il rap (Brivido con Gué), Napoli (O’ primmo ammore con Luché), la melodia (Chiagne con Gigi D’Alessio).



“L’Ariston brucia, ci sta il fuoco sotto e non te lo dicono, è difficile già camminarci sopra”, dice Geolier per esorcizzare la tensione, anche la paura del confronto con Nino D’Angelo, Renato Carosone, Roberto Murolo: “Mi fa impressione solo sentire il mio nome nella stessa frase con loro tre, io sono un allievo, quella è scuola”.