Padre Georg Gaenswein ha parlato a Verissimo del suo rapporto con Joseph Ratzinger, sicuramente complesso e ricco di sfaccettature. “L’ho conosciuto bene, ma tardi. Personalmente l’ho conosciuto solo nel 1996 a Roma. È stato un fratello nella fede, ma anche un padre da quando sono diventato un suo segretario, oltre che un maestro”. Inoltre, lo ha descritto come una persona molto mite, ma proprio per questo forte: “Non ha mai comandato, non ha mai detto una parola brutta, ma quando voleva criticare faceva delle proposte”. A proposito del libro che ha scritto su Benedetto XVI, e che ha suscitato diverse polemiche, ha voluto fare delle precisazioni, partendo dal motivo per il quale ha deciso di scriverlo: “Anche lui me l’ha chiesto. Gli dissi di aver visto e letto tanto, ho fatto molte esperienze su come veniva descritto in diversi contesti; quindi, temevo che la visione fosse unilaterale, almeno in alcuni punti. Volevo dare la mia visione, non per giustificare nulla, ma per dare la mia opinione, io sono stato testimone oculare di ciò che ha detto e fatto. Mi ha detto di prendermi le mie responsabilità e l’ho fatto”.
Padre Georg Gaenswein ha assicurato di aver provato a dire “solo la verità, non volevo fare alcuna polemica. Non volevo aggredire o criticare, ma la vita non è liscia, ci sono problemi e quelli devono essere risolti”. Invece, su Vatileaks ha spiegato: “È stata per me la delusione più grande, ho dato fiducia ad una persona e poi ho dovuto capire che con il suo comportamento mi ha totalmente ingannato, e lo ha fatto col Papa. Ciò che ha rubato è stato preso della mia scrivania. Mi sono poi accorto che erano state fatte delle copie di alcuni documenti. Fino alla fine ha negato, ma le prove erano così evidenti che poi non poteva più farlo. È un colpo che devo portarmi fino alla fine della mia vita. Anche lui era deluso, ma non era così immediato per lui. Io poi ho scoperto le dinamiche che hanno portato a questa situazione”. (agg. di Silvana Palazzo)
LE POLEMICHE SUL LIBRO DI PADRE GEORG GAENSWEIN SU MORTE RATZINGER
96 anni fa nasceva Joseph Ratzinger, il compianto Papa Emerito Benedetto XVI morto l’ultimo giorno dell’anno 2022: oggi negli studio di “Verissimo” sarà l’ex segretario particolare di Papa Ratzinger, padre Georg Gaenswein, a raccontare da vicino la sua esperienza di amicizia fraterna con il Santo Padre. Non mancheranno però anche alcuni riferimenti sul suo recentissimo libro “Nient’altro ce la verità”, pubblicato pochi giorni dopo la morte di Benedetto XVI.
La scelta clamorosa della rinuncia al Papato, i 10 anni di ritiro “spirituale” nel Monastero Mater Gratiae in Vaticano, la sofferenza di Ratzinger per la limitazione imposta da Francesco alla messa in latino, ma anche le lettere e gli interventi contro le derive progressiste e talvolta eretiche in alcune Chiese mondiali: un libro piuttosto “spinoso” che ha attirato su Padre Georg non tutte le simpatie del caso nella Curia Vaticana. Addirittura il relatore del Sinodo della Chiesa scelto da Papa Francesco – il Cardinale Jean Claude Hollerich (presidente della Commissione delle conferenze episcopali della Comunità Europea e vicepresidente del Consiglio delle conferenze dei vescovi d’Europa) – proprio davanti alla pubblicazione del libro di Padre Georg arrivò a dichiarare nei giorni successivi alla morte del Pontefice tedesco «Chi rappresenta la Chiesa è il Papa, non il prefetto della Casa Pontificia, monsignor Georg Gaenswein: si è sovraesposto, ha voluto sostituirsi a Papa Francesco e questo è un fatto molto grave». Non solo, per il prelato del Lussemburgo è stata molto grave la scelta di tempistica per il libro: «quelli che hanno strumentalizzato le parole di Benedetto hanno tradito la sua memoria […] una volta divenuto emerito Ratzinger ha detto chiaramente che si sarebbe ritirato in preghiera. Non è stato lui a creare fibrillazioni, ma altri a lui vicino hanno fatto circolare suoi interventi e lettere da porre in contrapposizione a certe scelte di Francesco, da loro non condivise. Questo è un modo disonesto di vivere la Chiesa».
PADRE GEORG GAENSWEIN: “IO SEMPRE LEALE CON PAPA FRANCESCO”
Una posizione, quella di alcuni vescovi e cardinali, contro Mons. Georg Gaenswein che però non ha trovato piena coincidenza nel resto della Chiesa: ad esempio l’arcivescovo emerito di Milano, Cardinale Angelo Scola. nel suo ricordo su Papa Benedetto XVI su “Oggi” rifletteva «Padre Georg è stato un servitore fedele ed encomiabile. Credo, suppongo che l’editore avesse già pensato il lancio del libro con le sue memorie. E così sono uscite frasi che sono state scambiate per un’intervista. Ma ho letto che padre Georg aveva chiesto all’editore di rinviare l’uscita proprio per evitare fraintendimenti». Intervistato da Bruno Vespa per “Cinque Minuti” su Rai 1, è stato lo stesso Padre Georg a chiudere le polemiche sulla pubblicazione del libro a tema Papa Ratzinger.
«L’unico mio obiettivo era mettere chiarezza anche in punti in cui vi erano molti problemi. Chiarezza è dire e dare la verità per tutti quelli che volevano saperlo. Niente guerre, niente fazioni, io volevo solo dare la mia testimonianza delle vere cose che sono successe»; in merito alla tempistica di uscita invece, Mons. Gaenswein ha sottolineato come «Qualsiasi momento della pubblicazione sarebbe stato criticato da qualsiasi persona. Il resto, come voci di scisma, sono invenzione dei giornalisti». Al netto delle polemiche in Vaticano, molto si è scritto e si è detto circa il rapporto non proprio idilliaco con Papa Francesco: ebbene, Padre Georg da Vespa un mese fa ribadiva di essere «fedele e leale al Pontefice. È il Papa della Chiesa cattolica e il successore di Pietro, come sono stato fedele a tutti i suoi predecessori». Parlando infine dei rapporti complicati derivanti dalle dichiarazioni emerse dal libro-testimonianza sulla vita di Papa Benedetto XVI, l’ex segretario particolare di Ratzinger ammette «spero che Papa Francesco si fidi di me, spero di non aver dato un motivo di non fidarsi più».