SECONDO L’AMICA DI PAPA FRANCESCO MONS. GÄNSWEIN SARÀ NOMINATO NUNZIO APOSTOLICO “IN QUALCHE PARTE NEL MONDO”
Per ora è solo un retroscena ufficioso svelato dalla amica e biografa argentina di Papa Francesco ma presto potrebbe essere ufficializzato dal Vaticano: l’arcivescovo mons. Georg Gänswein presto sarà nominato Nunzio Apostolico della Chiesa nel mondo, sebbene in località ancora sotto stretto riserbo. Lo scrive Elisabetta Piqué sul quotidiano argentino “La Nación” parlando di un gesto di “misericordia” dopo gli screzi anche forti che hanno accompagnato gli ultimi anni di permanenza dell’ex segretario particolare di Benedetto XVI in Vaticano.
Dopo essere stato mandato in “esilio” nella Diocesi di Friburgo era stato lo stesso “padre Georg” ad augurarsi lo scorso gennaio di uscire presto dal “limbo” in Germania dove era stato congedato da Papa Francesco: ora per lui è pronto un ruolo da Nunzio Apostolico «da qualche parte nel mondo». Come scrive ancora l’amica di Papa Bergoglio fin dai tempi del suo ruolo di arcivescovo di Buenos Aires, la scelta di Gänswein come Nunzio Apostolico è inaspettata ma «del tutto in linea con la misericordia, l’apertura di cuore e la mancanza di rigidità predicate dal primo papa gesuita fin dall’inizio del suo pontificato».
LO SCONTRO, LE ACCUSE E ORA LA “PACE”: ‘L’EPOPEA’ DI PADRE GEORG DOPO LA MORTE DI BENEDETTO XVI
Prefetto della Casa Pontificia per larga parte del Magistero di Papa Francesco, mons. Georg Gänswein ha vissuto l’eccezionalità storica della Chiesa Cattolica servendo contemporaneamente i due Pontefici viventi: amico e stretto collaboratore di Papa Ratzinger e principale responsabile della Casa Pontificia in Vaticano. La gestione di alcuni piccoli “incidenti” diplomatici negli anni hanno però raffreddato i rapporti tra Francesco e “Padre Georg”, con poi l’aggravarsi delle condizioni di salute del Papa Emerito è stato deciso il “congelamento” del ruolo di Prefetto per dedicarsi anima e corpo al servizio di Ratzinger.
Dopo la morte di Benedetto XVI il 31 dicembre 2022 erano diverse le possibili destinazioni di mons. Gänswein, tra cui un ruolo all’interno del Santuario Mariano dove aveva vissuto Papa Ratzinger dopo le sue dimissioni, ma anche prestigiosi incarichi come Nunzio in Sud America o a capo di una diocesi nella sua Germania. A raffreddare però del tutto i rapporti lo ha raccontato lo stesso Papa Francesco nell’ultimo libro “El Sucessor” scritto con il giornalista spagnolo Javier Martin Brocal: «Il giorno che ha pubblicato il suo libro era il giorno in cui veniva sepolto Benedetto XVI e mi ha fatto male». Il Santo Padre parla del libro di memorie pubblicato da Gänswein qualche giorno dopo la morte di Benedetto XVI (motivato, spiegò don Georg, dalla volontà stessa del Papa Emerito di pubblicare il tutto solo dopo la sua dipartita), del quale rimase piuttosto infastidito: «Ha raccontato cose non vere ed è molto triste. Naturalmente non mi influenza e non mi condizione ma mi ha fatto molto male che Benedetto sia stato usato. Una mancanza di umanità e nobiltà».
Qui il punto più basso dei rapporti tra Papa Francesco e l’arcivescovo tedesco, di fatto dimissionato da ogni incarico e “forzato” al ritorno nella Diocesi di Friburgo senza alcuna prospettiva futura: negli incontri degli scorsi mesi, in occasione della Santa Messa in suffragio per Benedetto XVI, “Padre Georg” avrebbe chiesto alla Santa Sede di ricevere un incarico per continuare a servire la Chiesa e il Signore. E qui l’inattesa svolta svelata dal retroscena argentino, finora né confermata né però smentita dal Vaticano.