Prosegue la guerriglia in quel di Minneapolis, a seguito della morte di George Floyd, deceduto per soffocamento dopo che un poliziotto lo ha tenuto a terra con un ginocchio sulla gola. Nonostante la polizia abbia optato per il licenziamento dei quattro agenti coinvolti nell’operazione, la popolazione afroamericana ha proseguito la sua guerriglia urbana, manifestando il dissenso nei confronti delle autorità. E così che numerose persone hanno preso a sassate il commissariato di polizia, e nel contempo, hanno anche saccheggiato e dato fuoco ad alcuni negozi, facendo razzia di televisori, generi alimentari e vestiti. La polizia si è schierata in assetto antisommossa, colpendo la folla con lacrimogeni e proiettili di gomma, così come già accaduto 24 ore prima. Una guerriglia che ha provocato un’altra vittima, un uomo che è stato ucciso a colpi di pistola davanti ad un banco dei pegni, dal proprietario dello stesso locale, forse sentitosi minacciare. Tim Walz, governatore dello stato del Minnesota, ha scritto su Twitter di “una situazione estremamente pericolosa”, invitando i dimostranti “per la sicurezza di tutti, a lasciare la zona”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GEORGE FLOYD MORTO SOFFOCATO, BIDEN: “INDAGHI FBI”
Sul caso della morte di George Floyd è intervenuto anche il candidato alla presidenza Usa Joe Biden, che a novembre sfiderà Donald Trump nel tentativo di diventare il nuovo inquilino della Casa Bianca. Il candidato democratico ha dunque affidato a Twitter i suoi pensieri sull’accaduto, con gli Usa di nuovo scossi dal delicato tema del razzismo: “George Floyd meritava di meglio e la sua famiglia merita giustizia. La sua vita contava. Sono grato per l’azione rapida a Minneapolis per licenziare gli agenti coinvolti, devono essere ritenuti responsabili delle loro terribili azioni. L’Fbi dovrebbe condurre un’indagine approfondita“. Biden invoca dunque l’intervento dell’Fbi per riuscire a chiarire una vicenda che ha messo sotto accusa la polizia locale. (agg. di Fabio Belli)
GEORGE FLOYD, I MEDIA LOCALI INDAGANO
La morte di George Floyd a Minneapolis ha destato grande scalpore ed acceso il dibattito sul delicato tema del razzismo. Si tratta solo dell’ultimo caso negli Usa in cui viene evidenziato l’uso eccessivo della violenza e della forza da parte della polizia locale. Come riferisce Il Tempo, i media locali hanno iniziato a scavare sugli agenti licenziati dopo la morte dell’uomo scoprendo come per due di loro erano già state aperte delle inchieste interne per il loro discutibile operato in servizio. Nel dettaglio, il poliziotto che tiene il ginocchio sul collo dell’uomo 46enne, il 44enne Derek Chauvin, in servizio da quasi vent’anni, era finito sotto indagine per una sparatoria con morti nel 2006, come rivelato dal Daily Mail. Un altro agente, Tou Thao, avrebbe patteggiato una sanzione di 25 mila dollari per un uso eccessivo della forza in un episodio avvenuto tre anni fa. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
CASO SCUOTE NBA, KERR “DISGUSTOSO”
Sono numerose le reazioni scatenate dalla morte di George Floyd, atterrato violentemente da alcuni poliziotti di Minneapolis nonostante gridasse di non riuscire a respirare. Il caso, come spiega Repubblica.it, scuote anche l’Nba. Ad intervenire anche l’ex giocatore Stephen Jackson, il quale era un caro amico del 46enne afro-americano. Su Instagram ha riservato tutto il suo dolore misto alla rabbia: “Tutti sanno che ci chiamavamo l’un l’altro ‘Gemello’. Era andato in Minnesota per cambiare la sua vita guidando camion, gli avevo mandato due o tre scatole di vestiti, stava facendo la cosa giusta. E voi avete ucciso mio fratello. Ora andrò a Minneapolis, farò tutto ciò che mi è possibile per non far passare la vicenda sotto silenzio”, ha commentato. Anche LeBron James è sceso in campo postando sulle sue Instagram Stories non solo il video dell’episodio choc ma anche una foto in cui si mettono a confronto l’immagine del poliziotto inginocchiato sul collo di Floyd e quella di Colin Kaepernick inginocchiato durante l’inno nazionale come protesta contro la brutalità della polizia. Ed ancora, Steve Kerr, allenatore dei Golden State Warriors, su Twitter ha scritto: “Questo è un omicidio. È disgustoso. Sul serio, cosa diavolo è andato storto in noi????”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
MADONNA: “FU*CK THE POLICE”
E’ una furia la regina del pop, Madonna, dopo che si è diffusa la notizia della morte di George Floyd, afroamericano ucciso a Minneapolis da un agente durante un intervento di polizia. La Ciccone ha pubblicato sui social un post durissimo in cui ha scritto: “Questo agente sapeva che lo stavano filmando e lo ha ucciso con arroganza e orgoglio. Guardare questo poliziotto soffocare George Floyd con il ginocchio premuto sul suo collo, mentre si trova ammanettato e indifeso e piange per la sua vita con il viso premuto a terra – attacca Madonna nel suo post – è stata la cosa più agghiacciante e dolorosa che abbia visto da molto tempo a questa parte”. La popstar, che spesso e volentieri si è esposta contro la diffusione incontrollata delle armi negli Stati Uniti, ha lanciato un disperato appello: “Tutto questo deve finire! Fino a quando non superermo il razzismo in America nessuno deve essere autorizzato a portare delle armi. Men che meno i poliziotti. Dio ti benedica George Floyd sono così affranta per te e la tua famiglia. E per tutte le uccisioni senza senso avvenute prima della tua. Finirà mai tutto questo? Prego Dio perché un giorno accada”. Quindi Madonna ha concluso insultando la polizia: “Fino a quel momento: fanc…o la polizia! Sì, l’ho detto. Non sono interessata a essere politicamente corretta, sono interessata alla giustizia”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GEORGE FLOYD MUORE BLOCCATO A TERRA DA POLIZIOTTI, VIDEO:
Quattro agenti della polizia di Minneapolis sono stati licenziati a causa del loro coinvolgimento nella morte di George Floyd, un uomo di colore, che era stato bloccato a terra con un ginocchio e si lamentava di non riuscire a respirare. L’FBI sta indagando sull’episodio, che ha suscitato sdegno anche a causa di un video diffuso sui social media. La morte di George Floyd, 46 anni, ha attirato centinaia di persone nelle strade di Minneapolis martedì.
I manifestanti avevano cartelli con la scritta “Non riesco a respirare” e cantavano insieme, vicino al luogo del fatto, avvenuto lunedì. Più tardi, la polizia ha tentato di disperdere la folla fuori dal 3° distretto di Minneapolis. Un portavoce della polizia di Minneapolis ieri ha reso noto il licenziamento dei quattro agenti, disposto dal capo della polizia Medaria Arredondo con il sostegno del sindaco Jacob Frey.
I poliziotti erano intervenuti lunedì sera su segnalazione di una contraffazione: il sospettato George Floyd era seduto in macchina e avrebbe fatto resistenza. Gli agenti hanno ammanettato l’uomo, che “sembrava soffrire di problemi medici”, secondo la polizia ed è morto in ospedale poco dopo. Il sindaco Jacob Frey ha affermato che la tecnica utilizzata per bloccare la testa di George Floyd a terra è contraria alle norme di dipartimento. Dopo avere supplicato l’ufficiale che gli premeva un ginocchio dietro la nuca, nel video si vede Floyd che smette di muoversi, con gli occhi chiusi e la testa al suolo.
GEORGE FLOYD MORTO A MINNEAPOLIS: POLIZIOTTI LICENZIATI
Nella conferenza stampa indetta dal sindaco Jacob Frey, il primo cittadino di Minneapolis ha spiegato: “La tecnica utilizzata non è consentita; non è una tecnica su cui i nostri ufficiali vengono addestrati. Il nostro capo (della polizia, ndR) è stato molto chiaro. Non c’è motivo di applicare quel tipo di pressione con un ginocchio al collo di qualcuno”.
Il video non mostra invece la fase in cui l’uomo avrebbe opposto resistenza all’arresto. “Per favore, non riesco a respirare“, disse George Floyd fino a quando ne ha avuto le forze, frase che è diventata la ‘parola d’ordine’ delle proteste successive alla sua morte. L’avvocato per i diritti civili Benjamin Crump ha identificato l’uomo e ha affermato di rappresentarne la famiglia: “Abbiamo tutti visto l’orrenda morte di George Floyd in video mentre i testimoni imploravano l’ufficiale di polizia di portarlo in macchina e lasciargli il collo. Questo uso abusivo, eccessivo e disumano della forza è costato la vita a un uomo che è stato detenuto dalla polizia per essere interrogato su un’accusa non violenta”.
La causa e le modalità della morte di Floyd sono oggetto di indagine da parte delle forze dell’ordine locali, statali e federali. Il senatore del Minnesota Amy Klobuchar via Twitter ha definito l’incidente “l’ennesimo orribile e sconvolgente esempio” della morte di un uomo afroamericano. Il sindaco Frey, facendo le condoglianze alla famiglia, ha parlato di gesto insensato: “Quando senti qualcuno che chiede aiuto, dovresti aiutarlo“.