George Weah, storico centravanti del Milan e attuale presidente della Liberia, è finito al centro di un clamoroso episodio di cronaca a causa del suo biografo, che ha rivelato numerosi dettagli della vita sessuale del Pallone d’Oro 1995. Un vero problema per il politico, che ha commesso un autogol clamoroso, raccontando egli stesso quei particolari inseriti nel volume “George Weah: il sogno, la leggenda, la salita al potere”, che ingloba le testimonianze di circa duecento persone vicine a Weah.
Il libro è a doppia firma: Emmanuel Clarke e Isaac Vah Tukpah e quest’ultimo figura tra gli assistenti del leader del partito di opposizione al presidente. Sarebbe stato lui a diffondere le informazioni acquisite dallo stesso presidente in merito alle performance a luci rosse della first lady, Clar Marie Duncan, cittadina americana sposata con il bomber da quasi 30 anni. Non solo: nella notte di martedì, Tukpah era in partenza e stava abbandonando la Liberia, ma è stato fermato e gli è stato sequestrato il passaporto. A quel punto, riportano i media locali, si è dimesso dall’incarico ricoperto nello staff politico rivale e ha formulato le sue scuse all’indirizzo dell’ex campione calcistico.
GEORGE WEAH, LE REAZIONI DEL LEADER POLITICO DELL’OPPOSIZIONE DOPO LE RIVELAZIONI SULLA VITA S*SSUALE DEL PRESIDENTE DELLA LIBERIA
Come riporta il “Corriere della Sera”, Tukpah al momento non risulta essere ricercato ed è libero di viaggiare. Di certo “ha perso il posto tra le fila dell’opposizione, che l’ha attaccato pubblicamente, denunciando la mancanza di rispetto e per la denigrazione delle ragazze e delle donne”.
Il leader dell’opposizione, Alexander B. Cummings, ha precisato che “il capitolo numero 13 del libro è stato scritto ben prima che Tukpah venisse nominato capo del mio staff. Ho licenziato il mio collaboratore nel nome di uno standard di leadership alternativa per il Paese, nel quale si sostengono quelli che hanno ragione anche se non sono nostri amici e si abbandonano quelli che hanno torto, anche se sono nostri amici”.