Georges Seurat, come vi abbiamo a lungo raccontato, è un punto di riferimento del mondo della pittura. Il pioniere del movimento puntinista ha incantato tutto il mondo con le sue opere fuori dagli schemi e ricche di personalità, ma ha anche ottenuto grande seguito per la sua personalità molto forte. Del resto una delle sue frasi più note è la seguente: «Alcuni dicono che vedono la poesia nei miei quadri. Io vi vedo solo la scienza».
Oltre all’omaggio odierno di Google con il doodle, Georges Saurat è stato spesso omaggiato nel mondo dell’arte ma non solo. Ricordiamo, trent’anni fa, in occasione del centenario della sua morte, la grande mostra organizzata dal Musèe d’Orsay con un centinaio di suoi dipinti e quasi centoventi disegni. Ma il riconoscimento più particolare è sicuramente quello “spaziale”: l’asteroide (6678), scoperto il 16 ottobre 1977, è chiamato Seurat in suo onore. (Aggiornamento di MB)
GEORGES SEURAT, IL MISTERO DELLA MORTE
Oggi Google omaggia e ricorda il pittore francese Georges Seurat, il neoimpressionista inventore del puntinismo. Nel giorno del 162° anniversario della sua nascita è un Doodle esclusivo a celebrarlo sulle pagine di Google, artista e innovatore che mise d’accordo amanti dell’arte e critici estasiati dalle sue opere e dalla sua abilità al pennello. Pittore, poeta e soprattutto scienziato, così amava definirsi Seurat con opere che strabiliavano e rapivano per bellezza e significato, per colori e tecnica che nel corso degli anni è stata tramandata.
Se il 2 dicembre 1859 è il giorno della sua nascita, un altro giorno importante è il 29 marzo 1891. In quel giorni di marzo l’artista infatti perse la vita a soli 32 anni. Ancora oggi, a 130 anni di distanza, non è chiaro quale sia il reale motivo della sua morte. Il decesso di Seurat è ancora oggi avvolto nel mistero. C’è chi dice sia morto per angina, altri per difterite o encefalite acuta. Ma quel che fece più rumore fu la morte del figlio solo una settimana dopo il suo decesso, causata forse dall’epidemia influenzale che potrebbe anch’essa essere tra le cause della dipartita dell’artista. (aggiornamento di Luca Bucceri)
GEORGES SEURAT: SI SCHIERÒ CONTRO LA “MANCANZA DI DISCIPLINA”
Georges Seurat viene ricordato oggi da Google con uno suo Doodle esclusivo dedicato appunto al grandissimo pittore neoimpressionista, inventore del puntinismo. I maggiori critici d’arte, nella storia, sono concordi nell’assegnare a Georges Seurat un ruolo di avanguardista nel settore, così come scriveva ad esempio Roger-Marx in “Gazette des Beaux-Arts” del 1927, riferendosi alla capacità di innovazione dell’artista, o meglio, alla rottura con l’arte dell’epoca: “La cosa più notevole in Seurat non è di avere scelto questo o quel procedimento, ma di avere avvertito con tanta precisione che era necessario imporsi delle costrizioni”.
Roger-Marx ricorda come Seurat reagì non contro una determinata scuola di pensiero bensì contro “quella mancanza di disciplina di cui tutta la pittura del diciannovesimo secolo aveva avuto a soffrire”. Al pari di Cezanne, grazie a Seurat l’arte e la pittura riuscirono a ritrovare “le grandi leggi dello stile e della composizione”, permettendo così di affermare come “l’organizzazione lineare di un quadro”, sia importante tanto quanto “l’organizzazione delle particelle colorate”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GEORGES SEURAT, INVENTORE DEL PUNTINISMO, “STILISTA DELLA GEOMETRIA SEGRETA”
Google con il suo Doodle, ma oseremo direi noi, il mondo intero, celebra oggi il grande artista Georges Seurat, fondatore del movimento neoimpressionista e autore di alcune tecniche poi tramandate nei secoli come ad esempio il puntinismo. Georges Seurat mise d’accordo amanti dell’arte e critici, e lo si capisce ad esempio da quanto scritto nel 1928 da Zervos nell’opera “Un dimanche a la Grande Jatte”, in cui lo stesso critico incensa l’artista così: “Seurat trasmette alle generazioni future delle illuminazioni estetiche, dei ritrovati tecnici di fondamentale interesse. È tra i primi pittori che alla fine del diciannovesimo secolo cercarono di liberare la pittura dalla costrizione del soggetto e dall’imitazione servile, di far sentire il potere dei volumi, cosa di cui il cubismo beneficerà ampiamente, di innalzare la natura a una espressione nuova, a effetti inattesi”.
Anche Focillon, ne “Gazette des Beaux-Arts” del 1926, non lesina complimenti nei confronti del pittore transalpino: “E’ il chimico del tono, l’uomo delle pazienti analisi e dei dosaggi; è il poeta più sensibile all’incanto dell’involucro, alla carezza delle penombre, a quella specie di nebbia psichica in cui vede ovattati i viventi; ed è infine lo stilista, l’inquieto ricercatore di quella geometria segreta, di rette, curve, spirali e arabeschi che, imponendo alle forme un ritmo e una cadenza, ce le fanno sembrare più misteriosamente belle”. Un’artista che Focillon considera agli “antipodi dell’impressionismo”, portatore di un’estetica che nasce dallo stesso movimento ma che nel contempo si oppone ad esso. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GEORGES SEURAT, IL GENIO DEL PUNTINISMO, IL MOSAICO DI COLORI E IL TRIONFO DELLA LUCE
Prendete il quadro di Georges Seurat del 1984, “I bagnanti ad Asnieres”: non siamo ancora nel momento più alto del “puntinismo” del geniale pittore francese oggi ricordato a livello mondiale dal “Doodle” di Google, eppure quella tecnica unica per la storia dell’arte già era tutta in “potenza” nelle immagini e nelle pennellate.
9 disegni preparatori, diversi tipi incrociati per valutarne gli effetti, fino alla composizione di quello straordinario “mosaico” di colori che fece poi la fortuna in operare più mature e anche più belle esteticamente parlando. La suggestione data da quei “puntini” resta incredibile, come descrive Paul Signac nell’opera sul neoimpressionismo del 1924: «”I bagnanti ad Asnieres” è stato realizzato a grandi colpi piatti stesi gli uni sugli altri e usciti da una tavolozza composta, come quella di Delacroix, di colori puri e di colori terrosi. Questi ultimi fanno sì che il quadro resti offuscato e meno brillante di quelli dipinti dagli impressionisti con la loro tavolozza ridotta ai colori prismatici. Ma l’applicazione delle leggi del contrasto, la separazione metodica degli elementi – luce, ombra, colore locale, reazioni – il loro corretto dosaggio e il loro equilibrio conferivano alla tela una perfetta armonia». (agg. di Niccolò Magnani)
SEURAT E IL “FAN” SPECIALE: VAN GOGH
Fra i grandi ammiratori del pittore francese Georges Seurat, celebrato oggi da Google con un Doodle, vi era anche un suo autorevolissimo collega, leggasi Vincent Van Gogh. Nella “Lettera al fratello Tho” pubblicata nel 1888, l’artista dei Paesi Bassi parlava così del fondatore del neoimpressionismo, ed in particolare della tecnica del puntinismo dallo stesso inventato: “La trovo una autentica scoperta per creare aureole e altro; ma c’è già da prevedere che questa tecnica, come qualsiasi altra, diventerà un dogma universale. Ragione di più perché la Grande Jatte di Seurat, i paesaggi a grosse punteggiature di Signac, il battello di Anquetin siano destinati a diventare col tempo ancora più personali, ancora più originali”.
Apollinaire, ne “Les peintres cubista” del 1913, paragonava invece i quadri di Suerat a Moliere, famoso attore francese: “Nessun artista mi fa pensare a Molière come Seurat, al Molière del Borghese gentiluomo, ch’è un balletto pieno di grazia, di lirismo e di buon senso. E tele come il Circo o lo Chahut sono pure balletti pieni di grazia, di lirismo e di buon senso”. Infine il commento di Verhaeren, ne “Nouvelle Revue francaise” del 1909, che descriveva così i paesaggi e i personaggi di Seurat: “Alcuni dei suoi paesaggi conferiscono, per così dire, un nuovo significato all’idea che possiamo avere della purezza, della fluidità e della freschezza”, aggiungendo, riferendosi ai personaggi, che “non appena ci si accosta criticamente a una tale arte, se ne tocca immediatamente l’essenza”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GEORGES SEURAT, FONDATORE DEL NEOIMPRESSIONISMO/ “I MIEI QUADRI? SOLO SCIENZA”
Georges Seurat è il protagonista del Doodle di oggi firmato da Google. Noto pittore e disegnatore francese, è stato il fondatore del neoimpressionismo, e soprattutto uno degli esponenti di maggiore spicco di questo movimento. I suoi quadri venivano e vengono apprezzati praticamente all’unanimità e a livello internazionale, ma lui diceva: “Alcuni dicono che vedono la poesia nei miei quadri. Io vi vedo solo la scienza”. La fortuna di Seurat è stata quella di nascere e crescere in una famiglia agiata, di conseguenza, a differenza di molti altri colleghi famosi, non dovette mai preoccuparsi di guadagnare “la pagnotta” ogni giorno, immergendosi così nella sua ricerca artistica senza badare ad altro.
Nel 1877 si iscrisse alla scuola delle belle arti, e in contemporanea affittò uno studio con Aman-Jean, un pittore conosciuto nella stessa scuola municipale di disegno. Nel 1879 dovette però interrompere gli studi per svolgere il servizio militare, e sempre nello stesso anno, visitando la IV Esposizione impressionista, rimase particolarmente colpito e ammirato. Durante la scuola si soffermò molto su un’artista a noi molto vicino come Piero della Francesca, e in particolare gli affreschi di Arezzo. “L’originalità – un’altra delle sue citazioni – dipende solo dal carattere del disegno e dalla peculiare visione di ogni artista”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GEORGES SEURAT, PITTORE DELLA LUCE, IL DOODLE DI OGGI CELEBRA L’ARTISTA FRANCESE
Il Doodle di oggi celebra il pittore francese Georges Seurat, che ha catturato le qualità naturali della luce in scene di vita parigina contemporanea con le sue tecniche pittoriche conosciute come Pointillism e Divisionism. I metodi innovativi di Seurat hanno dato origine alla scuola del neoimpressionismo, un movimento d’avanguardia del 19° secolo che ha cambiato per sempre il corso dell’arte moderna. Georges Seurat nacque in una famiglia facoltosa a Parigi, Francia, il 2 dicembre del 1859. Iniziò la sua formazione artistica formale da adolescente e approfondì la sua istruzione presso la prestigiosa scuola di belle arti École des Beaux-Arts nel 1878. Seurat sviluppò una passione autentica per l’arte durante i suoi studi, ma presto divenne disincantato verso la tradizione accademica, sviluppando una sua tecnica.
IL CAPOLAVORO DI SEURAT
Si addentrò nello studio scientifico della teoria del colore e della fisica ottica per sviluppare uno stile originale che chiamò “cromo-luminarismo“, più tardi conosciuto come puntinismo e divisionismo. Dopo molte bozze su piccole tavole, un incontro con un chimico centenario e anni di sperimentazione, Seurat finì il dipinto considerato il suo capolavoro a soli 26 anni, “Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande Jatte – 1884“, ora custodito nella Helen Birch Bartlett Memorial Collection, The Art Institute of Chicago. Il Doodle odierno ricorda proprio questa opera. Se visto dalla giusta distanza, il dipinto di dimensioni murali porta l’osservatore a percepire ben oltre 200.000 piccole pennellate e macchie di colore contrastanti sulla sua tela come una scena scintillante e unica di un’isola nella Senna fuori Parigi.
UN ARTISTA INFLUENZATO DAI VULCANI
L’ossessione di Seurat per la teoria del colore ha spinto alcuni storici dell’arte a ipotizzare che le sue tecniche siano state influenzate dagli effetti atmosferici delle eruzioni vulcaniche che hanno creato alcuni dei tramonti più brillanti e colorati registrati durante il 1800. Anche se le esatte ispirazioni per le sue innovative produzioni artistiche rimangono oggetto di dibattito, Seurat ha avuto un impatto straordinario sulla cultura visiva. Il suo lavoro monumentale ha ispirato innumerevoli artisti in tutte le discipline, un musical di Broadway ed è stato anche realizzato in un film di successo sulla sua vita. Si può dire che Seurat sia stato un artista che non ha mai perso di vista… il quadro generale!