SI È INSEDIATO IL NUOVO PRESIDENTE DELLA GEORGIA MA FUORI DAL PALAZZO ESPLODE LA PROTESTA PRO-UE
Alla fine la Presidente uscente della Georgia si è “arresa” e ha lasciato pacificamente il Palazzo di Tbilisi permettendo l’insediamento del nuovo Presidente Mikheil Kavelashvili, rappresentante del partito di Governo “Sogno Georgiano” che aveva vinto le Elezioni di fine ottobre 2024. E così il sesto presidente della Georgia, che l’opposizione non riconosce denunciando presunti brogli elettorali (con interferenze russe), si è insediato stamattina 29 dicembre 2024 prendendo con piena legittimità il ruolo che negli ultimi anni è stato svolto da Salomé Zourabichvili.
Il tutto mentre però permane la tensione civile e politica in tutta la Georgia, con ancora migliaia di manifestanti pro-Ue riunitisi in piazza davanti al palazzo presidenziale durante l’insediamento di Kavelashvili: Bruxelles e parte dell’elettorato della Georgia chiedono nuove elezioni, temendo che con il nuovo Presidente fedele allo stesso partito al Governo, il Paese possa tornare sotto l’influenza di Mosca. Il popolo è diviso, con parte intenzionato a richiedere la rapida adesione della Georgia all’Unione Europea, la restante invece convinta di una maggiore autonomia da Bruxelles, con più influenza invece dalla Russia. Conservatore e ex calciatore (proprio come Kakha Kaladze, ex campione Milan oggi sindaco della Capitale), Kavelashvili è stato eletto da 294 deputati su 300 votanti in Parlamento dopo la vittoria di “Sogno Georgiano” alle Elezioni Legislative di ottobre. La sinistra aveva boicottato quel voto denunciando i brogli e la presunta manipolazione russa alle urne: una riforma approvata nel 2017 ha modificato la Costituzione permettendo l’elezione del Presidente della Repubblica in Parlamento e non in maniera diretta alle urne come avveniva in precedenza (oltre che riducendone di molto i poteri, ndr).
L’ADDIO DELLA EX PRESIDENTE IN POLEMICA: GLI SCENARI IN GEORGIA CON LA PERMANENTE “GUERRA” OCCIDENTE-RUSSIA
Uscendo dal palazzo presidenziale prima dell’insediamento di Kavelashvili (dettaglio non da poco visto che fino a ieri rimaneva aperta l’ipotesi di non dimettersi ad oltranza, causando una spaccatura politica difficilmente sanabile in una Georgia già sotto pressione), l’ormai ex Presidente Salomé Zourabichvili sostiene di essere l’unica legittima in quel ruolo, «Questo edificio non appartiene a nessuno: è stato un simbolo finché vi risiedeva un presidente legittimo. Porto questa legittimità con me. Resto con il popolo».
La stessa ex Presidente aveva convocato per oggi le manifestazioni in piazza con tutti i pro-UE intenti a contestare la nascita della nuova Presidenza, la prima senza elezione diretta a Tbilisi: «Kavelashvili illegittimo», l’urlo da giorni ripetuto in piazza con migliaia di persone, con annesso cartellino rosso sventolato per far allusione al passato calcistico del nuovo Presidente georgiano. Lo scontro a distanza tra Russia ed UE – più allargato all’Occidente – non sembra aver frenate dopo oltre due anni di guerra in Ucraina: i recentissimi casi di Moldavia, Romania e Georgia, tra voti contestati, elezioni annullate e presunti brogli, svelano un intricato scenario geopolitico che la “nuova” Commissione UE di Ursula Von der Leyen dovrà gestire con risultati ben più brillanti di quanto (non) fatto finora. Dal Cremlino, Putin continua a fare il “gioco” anti-occidentale proponendosi alle varie nazioni dell’est Europa e dei Balcani come alternativa all’Occidente via NATO: “giochi” molto pericolosi dato che nel mezzo permane una guerra sul campo in Ucraina e svariate potenziali “guerre civili” con la Georgia che appunto non è affatto l’unica.