Stop alle riprese del film in polemica con il governatore Repubblicano della Georgia, Brian Kemp, che ha recentemente varato una legge che limita l’accesso al voto penalizzando, a detta dei Democratici Usa, soprattutto l’elettorato afroamericano, tradizionalmente vicino al partito dell’asinello. E’ quanto hanno deciso di fare Will Smith e il regista Antoine Fuqua durante la lavorazione del film “Emancipation“. Come riportato dalla BBC, quest’ultima è la produzione hollywoodiana più importante ad aver abbandonato la Georgia da quando il governo repubblicano dello Stato ha dato il via libera alla legge sul voto che ha introdotto requisiti più rigidi per l’identificazione degli elettori, rendendo di fatto più difficoltoso esercitare il proprio voto. “Emancipation”, basato su una storia vera, vede Will Smith nei panni di uno schiavo che fugge da una piantagione della Louisiana e si unisce all’esercito unionista.
WILL SMITH, STOP A RIPRESE FILM IN POLEMICA CON LA GEORGIA
Will Smith e Antoine Fuqua, entrambi produttori del film, in una dichiarazione congiunta hanno detto di sentirsi obbligati a spostare la produzione fuori dalla Georgia: “Non possiamo in buona coscienza fornire sostegno economico a un governo che promuove leggi sul voto regressivo che sono progettate per limitare l’accesso degli elettori“. I due sono i primi a dare seguito alle parole di diversi produttori, che nei giorni scorsi, dopo l’approvazione della legge, avevano annunciato di essere pronti a boicottare lo Stato, un importante centro di produzione cinematografica che può beneficiare di generosi incentivi fiscali. Tra i registi di Hollywood ad esprimersi in questo senso anche il regista di Ford v. Ferrari, James Mangold. Gli studios principali, però, fino a questo momento erano rimasti in silenzio. Non è la prima volta che la politica in Georgia suscita scontento nel mondo cinematografico: nel 2019 era stata una legge anti-aborto, successivamente dichiarata anti-costituzionale, a provocare una levata di scudi degli studios, che avevano minacciato di cessare le produzioni nello Stato.