Georgina Rodriguez, nel suo documentario che sarà presentato in anteprima venerdì su Netflix, ha parlato del dramma vissuto per la morte di Angel, il gemello di Bella morto alla nascita. “La bambina è nata forte e sana, ma un pezzo del mio cuore è andato in frantumi”, ha ricordato a distanza di un anno. Non è stata, tuttavia, l’unica perdita vissuta insieme a Cristiano Ronaldo. “Avevo molta paura ad ogni ecografia. Mi sentivo molto tesa perché avevo avuto tre precedenti aborti spontanei ed ero tornata a casa a pezzi”.



La gravidanza non è stata vissuta nel migliore dei modi. “Ogni volta che andavo dal ginecologo di notte avevo gli incubi perché ero preoccupata per la posizione in cui si sarebbero trovati, come sarebbe stato il parto, se fosse stato un taglio cesareo”. Le visite ginecologiche erano diventate un trauma. “Era orribile, vomitavo sempre”. Poi le paura sono diventate realtà al momento della venuta al mondo dei due gemelli, con Angel che non ce l’ha fatta.



Georgina Rodriguez: “Prima di Angel tre aborti spontanei”. L’amore con Cristiano Ronaldo

Georgina Rodriguez Cristiano Ronaldo sono rimasti uniti nel dolore, soprattutto per fare sì che la vita della loro famiglia potesse andare avanti. Oltre a Bella, infatti, la coppia ha un’altra figlia di 3 anni, Alana. Il calciatore inoltre ha avuto Cristiano Jr, di 12 anni, da una donna che non lo ha mai riconosciuto, e due gemelli, Eva Mateo, da madre surrogata. “Mi sono chiesta come avrei fatto ad andare avanti. Non ero pronta ad accettare o riconoscere quello che mi era successo e non ero pronta a raccontarlo ai miei figli. Dato che avevo ancora la pancia, ho detto loro che Angel avrebbe aspettato ancora un po’ per nascere, finché Cris non ha detto loro che Angel era in Paradiso. Quella era la realtà”.



In quegli istanti anche il primogenito le è stato molto vicino. “Cristiano Jr aveva capito, essendo più grande. Abbiamo avuto una bella conversazione. Abbiamo pianto insieme nella sua camera da letto e ci siamo spiegati e lui ha compreso, ma allo stesso modo era un po’ confuso”.