Georgios Papandreou è pronto a ritornare nel panorama politico della Grecia dopo aver archiviato ampiamente il passato alla carica del paese ellenico come primo ministro. I ricordi da presidente non sono dei migliori, con il 69enne che fu costretto alle dimissioni in piena crisi per Atene per il mancato avallamento del referendum richiesto sulle misure di austerità che venne bocciato drasticamente dai leader europei e dai suoi oppositori interni nel 2012. Oggi Papandreou si prepara a tornare in campo nelle primarie per il movimento per il Cambiamento, partito di centro sinistra.



Nel corso di una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, Papandreou ha ripercorso quel cammino che lo portò alle dimissioni nel 2012, non tralasciando l’attacco alla cancelliera uscente della Germania Angela Merkel. Tra i più duri con la Grecia ci fu infatti la tedesca, che secondo Papandreou si rese protagonista di misure troppo dure contro Atene: “Al tempo della crisi finanziaria Merkel non vide che poteva essere chiusa in modo dignitoso per la Grecia e i greci. Una cosa che fa male ancora oggi è che i greci furono additati come fannulloni, corrotti, disonesti. Ricordo la sua ossessione che le misure di austerità dovessero far male”.



Papandreou: “Merkel ha capito suoi errori”

Georgios Papandreou, nel corso dell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha poi aggiunto: “Merkel è tornata in Grecia di recente ed ha ammesso che allora fu troppo dura. Forse un giorno ne parleremo in modo rilassato. Però sono convinto che lei pensasse veramente che fosse nel nostro interesse, che avremmo imparato. Personalmente Merkel è piacevole. Ma non capì che stavamo lottando per un vero cambiamento. Non era solo l’economia, le nostre istituzioni erano deboli, aperte a imbrogli, corruzione, clientelismo, accordi nascosti. Io avevo iniziato a cambiare, ma avevo bisogno di tempo”.



“Speravo che l’Ue e la Germania lo avrebbero concesso, ma non fu così e sappiamo le conseguenze. Anzi, Merkel usò i mercati per far pressione su di noi” ha spiegato l’ex premier. Papandreou ha poi sottolineato: “Nel tempo ha subito una grande evoluzione, rendendosi conto del bisogno di solidarietà e comprensione tra gli europei, fossero i migranti o Donald Trump. È cambiata in meglio. Ci saranno sempre sentimenti ambivalenti. Le persone ricorderanno che furono ingiustamente punite. Ma ha tenuto insieme l’Europa e alla fine, con il Next generation Eu, ha fatto un grande passo verso la solidarietà finanziaria”.