Geppi Cucciari è la conduttrice scelta per la finale della settantacinquesima edizione del Premio Strega, il più famoso premio letterario italiano vinto per la prima volta nel 1947 da Ennio Flaiano. Da lì in poi è stato un crescendo di successi, con decine di autori che si sono affermati presentando romanzi di ogni genere, oggi vere e proprie colonne portanti della letteratura moderna. L’evento andrà in onda in diretta a partire dalle 23 su Rai3. La location è quella di Villa Giulia a Roma, dove si trova anche la sede del prestigioso Museo Nazionale Etrusco della capitale.
Geppi Cucciari, una comica ‘colta’
Oltre a condurre, però, Geppi Cucciari ha fatto parte anche del team di autori del programma insieme a Luca Bottura, Carlo D’Amicis e Vladimiro Polchi. In questi anni l’abbiamo vista al timone di diverse edizioni di Per un pugno di libri, lo storico programma dedicato alla letteratura che vede protagoniste due squadre di liceali che si sfidano per accaparrarsi un cospicuo montepremi fatto proprio di… libri. In realtà, Geppi nasce in televisione come comica, da momento che il suo debutto televisivo è avvenuto nel 2003 in una trasmissione spensierata e leggera come Zelig, su Italia 1. A parte qualche esperienza in format prettamente comici, Geppi ha trovato la sua strada dalle parti di Rai3, con i diversi programmi culturali che ha condotto dal 2014 in poi. L’ultimo della lista è Che succ3de?, nato per raccontare le storie delle persone comuni che alterna momenti di serietà a spazi dedicati alla satira politica.
Geppi Cucciari: dai libri di diritto alla tv
“Ho sempre voluto fare qualcosa che avesse a che fare con la leggerezza, la comicità e l’umorismo”, ha spiegato Geppi Cucciari in un’intervista a Linkiesta del 2017, per poi specificare che la decisione ‘definitiva’ che l’ha condotta in tv la prese soltanto in un secondo momento, dopo la laurea in Giurisprudenza. “‘Prima ti laurei, poi fai quello che vuoi’, così reagirono i miei”, fa sapere Geppi. Così, dopo vari esami e soprattutto un breve periodo di praticantato presso prima un avvocato e poi un notaio, Geppi fu libera di seguire la sua strada. Ma si può dire che i libri, la cultura e un certo modo di porsi abbiano sempre fatto parte di lei. È anche per questo che la sua comicità è diversa dalle altre: “Rido con molta morigeratezza, mettiamola così. In generale ho dei problemi con la volgarità perché ho un forte potere immaginifico legato alla parole, mi si crea subito un’immagine nella testa. Per questo, e parlo per me, non uso parolacce, non parlo di determinate parti del corpo. Assumuno subito una forma reale. Mia madre mi ha sempre tenuto in guardia sulla volgarità, ci teneva alla mia verginità pubblica”.