Prosegue senza sosta il dibattito sull’arresto in Francia dei nove ex terroristi, Geraldina Colotti non ha dubbi: si tratta «di una emergenza infinita tirata fuori a seconda del bisogno». Intervistata da Mowmag, l’ex militante delle Brigate Rosse ha criticato duramente l’operazione “Ombre Rosse”, sottolineando che è stata portata avanti da «chi ha fatto carriera sulle nostre vite, su centinaia di ergastoli e processi politici che sono stati un grande affare».



Ma non è tutto: Geraldina Colotti, condannata a 27 anni di carcere per le azioni commesse, ha spiegato che «loro continuano a dispetto della logica a lanciare fango sulla nostra dignità di rivoluzionari. La borghesia ne ha ancora paura». L’ex Br ha poi tenuto a rimarcare la differenza tra rivoluzionari e terroristi, perché a suo avviso il terrorismo in Italia è stato unicamente «quello fascista e stragista».



GERALDINA COLOTTI: “EX TERRORISTI NON ERANO UN PERICOLO”

Dopo aver definito «vergognosa» la caccia a Cesare Battisti, Geraldina Colotti ha affermato che il cambio di passo della Francia con l’addio alla dottrina Mitterrand è legato a motivi politici di carattere interno e di ridefinizione dei margini della nuova società disciplinare. «Un gruppo di ultra sessantenni e un quasi ottantenne malato che erano lì da anni a lavorare, apertamente, che pericolo potevano rappresentare?», ha aggiunto l’ex brigatista, ricordando poi le azioni del suo gruppo criminale: «Abbiamo agito in un contesto generale in cui i rivoluzionari come Che Guevara cercavano di infiammare le praterie. Purtroppo, non ce l’abbiamo fatta e quello splendido rivoluzionario è stato trasformato in una icona inoffensiva, addirittura pacifista, in questo paese senza memoria».

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