Un vero e proprio giallo la morte di Gergely Homonnay. Lo scrittore ungherese è stato trovato senza vita sabato mattina a Roma, nel bagno turco di un club privato, il Bananon. Come riportato dai colleghi del Corriere della Sera, il pubblico ministero Luca Guerzoni ha aperto un fascicolo per la scomparsa del 53enne: è stato ipotizzato il reato di “morte come conseguenza di un altro reato”.



Il quotidiano sottolinea che con Gergely Homonnay sono state rinvenute sostanze liquide e in polvere: in corso le indagini delle forze dell’ordine, l’obiettivo è quello di individuare la persona che aveva ceduto queste sostanze alla vittima. Attesi aggiornamenti dalle verifiche sul telefono dello scrittore, mentre nei prossimi giorni è in programma l’esame autoptico.



GERGELY HOMONNAY, GIALLO SULLA MORTE DELLO SCRITTORE

Come dicevamo, la morte di Gergely Homonnay rappresenta un mistero. Ad alimentare il giallo le parole di Rita Perintfalvi, la teologa ungherese amica della vittima: «Aveva molta paura che gli potessero fare del male». Come evidenziato dal Corriere, la Perintfalvi ha spiegato di aver trascorso con lui quattro giorni nella Capitale: «Ho trascorso 4-5 giorni prima di Natale con lui ed Erzsi a Roma, abbiamo intrecciato molti progetti comuni. Gergely era felice e innamorato, ma aveva molta paura che gli potessero fare del male». Noto per il suo impegno a favore dei diritti civili e della comunità Lgbt, Gergely Homonnay era uno dei più combattivi oppositori del governo presieduto da Viktor Orban. Nelle ultime settimane, inoltre, si era speso sul web per criticare Katalin Novak, ministro della Famiglia candidata da Orban alla presidenza della Repubblica.

Leggi anche

Margaret Spada, la mamma Loredana Panarello/ "Il medico pensava che con due schiaffetti si sarebbe svegliata"