Un elevato numero di aziende in Germania, secondo quanto emerso da un sondaggio condotto dalla Camera di commercio e dell’industria (DIHK) del Paese, sta tagliando la propria produzione in virtù dei rincari dei prezzi dell’energia dovuti alla guerra in Ucraina: in totale è stato analizzato un campione di 3.500 imprese, il 16% delle quali ha interrotto almeno parzialmente le attività commerciali.
“Queste sono cifre allarmanti”, ha commentato Peter Adrian, il presidente del DIHK, come riportato da Reuters. “Mostrano come i prezzi dell’energia costantemente elevati siano un peso per il Paese”. La preoccupazione è elevata in vista dell’arrivo della stagione invernale. La situazione, infatti, potrebbe ulteriormente peggiorare in virtù dell’aumento della domanda del gas e del conseguente ulteriore aumento dei costi. Non è da escludere, inoltre, che le sanzioni nei confronti della Russia nei prossimi mesi potrebbero diventare ancora più dure, causando problemi ancora più rilevanti. Gli esperti prevedono un futuro nero per le aziende tedesche.
Germania, 16% delle aziende taglia produzione per caro energia: è allarme post guerra in Ucraina
Il 16% delle aziende in Germania sta dunque tagliando le proprie attività di produzione a causa del caro energia: una situazione che potrebbe diventare ancora più drammatica con il prosieguo della guerra in Ucraina. L’invasione russa iniziata a febbraio scorso ha avuto infatti delle importanti conseguenze per i Governi di tutta Europa, che hanno dovuto fare i conti con cambiamenti rilevanti nel settore economico. Le imprese sono da parte loro alle prese con l’aumento dei costi energetici e i timori di una grave carenza di gas in vista dell’arrivo dei mesi invernali.
In Germania la situazione sembrerebbe essere più grave rispetto ad altri Paesi. Il motivo è da ricondurre al fatto che il Paese dipende in gran parte dal gas russo per alimentare la sua economia guidata dalle esportazioni. I flussi di arrivo del gas russo, che erano già in calo rispetto allo scorso anno, sono stati nelle scorse ore ulteriormente rallentati attraverso il gasdotto Nord Stream 1. Berlino è passata perciò alla seconda delle tre fasi del suo piano di emergenza per l’approvvigionamento. Una soluzione al problema sembrerebbe ancora piuttosto lontana.