Secondo una recente indagine condotta in Germania dall’Istituto per la ricerca economica (DIW), sono sempre di più i rifugiati ucraini che desiderano rimanere sul territorio tedesco. Non è la prima indagine simile che viene condotta, e la precedente risaliva alla scorsa estate, ma i risultati di questa nuova fase di interviste dimostrerebbero che vi è stato un aumento di ucraini che desiderano costruirsi un futuro fuori dalla loro patria.



Precedentemente, infatti, erano circa il 39% dei rifugiati ucraini ad aver dichiarato di essere intenzionati a rimanere in Germania, mentre i dati pubblicati oggi e citati da Euractiv, hanno segnato un aumento del 5%, portando la percentuale al 44. Dai dati governativi, attualmente, vi sarebbero circa 1,1 milioni gli ucraini in territorio tedesco, tutti scappati dopo lo scoppio della guerra, approfittando della legge europea che gli garantisce (almeno fino a marzo 2024) lo status di protezione speciale. Si tratta del secondo gruppo di immigrati maggiore in Germania, costituito al 63% da donne e al 35% da minorenni, mentre gli uomini sono una minoranza per via di alcune condizioni stringenti che non gli permettono di lasciare l’Ucraina.



Perché i rifugiati ucraini non vogliono lasciare la Germania

Insomma, sono sempre di più i rifugiati ucraini che, potendo scegliere, rimarrebbero in Germania. Ad incidere, secondo Markus M. Grabka, uno degli autori dell’indagine, intervistato da Euractiv, son soprattutto i “notevoli progressi” compiuti nel contesto della “partecipazione sociale“. Di contro, invece, “gli aspetti legati alla famiglia sono particolarmente importanti” per la decisione di tornare in Ucraina.

Secondo l’indagine, infatti, i rifugiati ucraini in Germania hanno fatto registrare un’impennata ai corsi di lingua tedesca e a quelli definiti di integrazione, passando da circa la metà dei rifugiati che li frequentavano lo scorso anno, a circa tre quarti nel 2023. Sono, ora, appena la metà degli ucraini a non conoscere il tedesco. Questi dati, spiegano i ricercatori, dimostrerebbero che il percorso preferenziale e speciale concesso ai rifugiati ucraini, che in Germania possono richiedere anche di abitare in alloggi privati, sia un concreto stimolo all’occupazione e alla ricerca di un lavoro. Sono, attualmente, il 18% a lavorare, mentre due terzi degli intervistati hanno detto di essere intenzionati a cercarne uno in futuro.