La Germania ha annunciato di avere “le prove dei crimini di guerra commessi in Ucraina” nel corso del conflitto con la Russia. Ad affermarlo, come si legge sul sito dell’agenzia di stampa italiana Ansa, è stato il procuratore generale Peter Frank, parlando con il quotidiano tedesco Welt am Sonntag. “Attualmente – le parole di Frank – ci stiamo concentrando sulle uccisioni di massa a Bucha o sugli attacchi contro le infrastrutture civili ucraine”, spiegando che fino ad oggi i procuratori dispongono di prove “a tre cifre”, di conseguenza sembrano essere tantissimi gli episodi che fanno pensare appunto a dei presunti crimini di guerra.



Il giornalista ha quindi chiesto al procuratore generale tedesco chi dovrebbe essere processato, e la risposta è stata: “I leader della Russia e coloro che attuano le decisioni al più alto livello militare dovrebbero essere chiamati a rispondere”. Frank ha aggiunto di stare preparando un eventuale processo: “Ci stiamo preparando per un eventuale successivo processo giudiziario, sia noi in Germania, sia con i nostri partner stranieri, sia davanti a un tribunale internazionale”.



GERMANIA, PROVE CRIMINI DI GUERRA IN UCRAINA: KIEV SPINGE PER IL PROCESSO

Berlino, come scrive l’Ansa, ha iniziato a raccogliere prove di eventuali crimini di guerra dal marzo dell’anno scorso, anche attraverso le interviste ai rifugiati ucraini e valutando le informazioni disponibili pubblicamente. L’Ucraina nonché il mondo Occidentale ha spesso e volentieri accusato la Russia di aver commesso atrocità nel corso del conflitto ed in particolare Bucha, città satellite di Kiev.

Mosca ha rimandato al mittente ogni accusa, negando di aver colpito deliberatamente civili. Kev, dal suo canto, sta spingendo affinchè venga creato un tribunale speciale per condannare i leader russi ritenuti responsabili dello scoppio del conflitto, mentre la Corte penale internazionale ha avviato un’indagine su presunti crimini contro l’umanità e crimini di guerra, ma non ha la giurisdizione per perseguire l’invasione. Ursula von der Leyen, in visita a Kiev giovedì scorso, ha dichiarato che dovrebbe sorgere all’Aia un centro internazionale per il perseguimento del crimine di aggressione in Ucraina.