E’ emergenza in Germania per l’alto numero di rifugiati ucraini che sono giunti nel Paese nell’ultimo anno. Per fronteggiare il problema, come riferisce il Times, nella giornata di ieri, giovedì 16 febbraio 2023, è stato convocato un vertice d’emergenza in quel di Berlino. Si calcola che nel 2022 siano stati circa un milione e centomila i rifugiati ucraini che hanno messo piede nella nazione tedesca e ciò ha messo sotto pressione le strutture di accoglienza del Paese, tra l’altro già sovraccariche per gli arrivi da Siria, Afghanistan e Iran.



La ministra dell’interno, Nancy Faeser, ha promesso maggiori aiuti: “Metteremo a disposizione terreni liberi e costruiremo ulteriori alloggi temporanei. Cercheremo di farlo nel più breve tempo possibile”, ma secondo le amministrazioni locali tale misura non sarebbe sufficiente, a cominciare dai 2,7 miliardi di euro messi a disposizione dal governo. Fra i problemi che sono stati sollevati a Berlino, il fatto che molti dei profughi che sono giunti in Germania sarebbero prima transitati da altri Paesi dell’area Schenghen senza però essere tempestivamente registrati, come invece è previsto dalle normative europee.



GERMANIA, ALLARME RIFUGIATI UCRAINI: GOVERNO PROMETTE MAGGIORI AIUTI

Si calcola ad esempio che nella sola regione del Baden-Württemberg, quella di Stoccarda, sarebbero transitati l’anno scorso ben 115mila persone che però erano prima entrate illegalmente in altre nazioni, leggasi Austria, Repubblica Ceca e Svizzera: solamente uno su tre, è in seguito emerso, si era già registrato in uno dei suddetti Paesi.

Tino Schomann, del circondario del Meclemburgo Nordoccidentale, aggiunge: “Dobbiamo controllare e limitare l’immigrazione. Lo deve fare il Governo federale. La responsabilità non può essere dei Länder o dei Comuni, neanche per quanto riguarda i rimpatri. Il problema è che il Governo ha fatto le leggi e poi ha delegato la loro applicazione. Inoltre servono procedure più rapide per elaborare le richieste d’asilo”. Il ministero dell’interno ha promosso una maggiore collaborazione fra il governo e le varie amministrazioni locali, nonché un controllo migliore di tutte le risorse stanziate per l’emergenza rifugiati ucraini.