In Germania, racconta un recente articolo pubblicato su The Economist USA, sembra persistere la vecchia divisione tra Est ed Ovest, creata negli anni ’60 con lo storico muro crollato sul finire degli anni ’80. Non si tratta più di una divisione fisicamente e geograficamente designata, quanto piuttosto di un divario, per certi versi anche classista, che si riflette su tutti gli aspetti sociali ed economici. In generale, infatti, nella parte che una volta era definita Est della Germania, quella a stampo sovietico, circa il 20% della popolazione tende a conservare un certo scetticismo nei confronti della Repubblica Federale, nonostante decenni di investimenti e tentativi di unificazione.
Il divario attuale tra Germania est ed ovest
Insomma, nonstante l’impegno della repubblica, la Germania continua ad essere piuttosto divisa in quelli che erano i due storici blocchi della guerra fredda. Differenze che emergono, particolarmente evidente, nelle differenze politiche, che solamente a maggio hanno portato gli stati dell’est (ad esclusione della città di Berlino) a votare in larga maggioranza il partito di estrema destra Alternative für Deutschland con il 26% delle preferenze, a cui aggiungere il 9% che ha riscosso l’altro partito di estrema destra, Die Linke.
Ma le differenze tra Germania est ed ovest si denotano anche nelle opinioni rispetto alla questione, scottante, dell’Ucraina e della Russia. L’ovest rimane legato a filo doppio all’idea dominante in Europa, sostenendo l’America e ritenendo la Russia il “nemico”. Ad est, invece, nel 2020 Putin era ancora largamente ritenuto un partner affidabile, mentre ora è diffusa l’idea che la NATO lo avrebbe provocato, spingendolo ad aggredire l’Ucraina. Similmente, l’est della Germania è demograficamente più vecchio e scarsamente popolato, con meno differenze etniche. Ad ovest, invece, i pari dell’est sono avvertiti come portatori di malattie e di squilibri sociali, accusandoli di trasferirsi nei grandi centri occidentali per rubargli i lavori e le residenze migliori. Tutto questo è reso anche più evidente dal marcato divario di ricchezza tra le due parti della Repubblica Federale, ovviamente a svantaggio dell’est.