Attivisti tedeschi finanziano l’esercito russo
Secondo una recente indagine condotta da Reuters, una coppia di attivisti filo-putiniani della Germania avrebbe raccolto fondi per acquistare equipaggiamenti per i soldati russi impegnati in Ucraina. Il denaro sarebbe stato destinato soprattutto all’acquisto di radio, walkie-talkie, cuffie e cellulari satellitari, tutto equipaggiamento sottoposto alle sanzioni imposte dall’Unione Europea.
La coppia di attivisti, Elena Kolbasnikova e Max Schlund, entrambi residenti in Germania, aveva organizzato la raccolta fondi per i soldati russi tramite una chat di gruppo segreto e fortemente controllato su WhatsApp, composto da altri attivisti filo-putiniani. Avrebbero raccolto una somma di almeno 500 euro, che personalmente hanno consegnato nelle mani di un ufficiale tedesco che risponde alla 42esima divisione dell’esercito russo, attualmente d’istanza in Donbass. Non è chiaro per ora come e se l’Unione Europea, il governo della Germania o qualcun altro muoverà qualche provvedimento nei confronti dei due attivisti filo-puntiniani che stanno finanziando l’esercito russo, e contestualmente Reuters non sarebbe riuscita ad ottenere alcun commento da nessuno degli attori coinvolti. Gli unici ad aver risposto sono i due attivisti, che avrebbero insultato i giornalisti, rifiutandosi di commentare e lasciando la patata bollente nelle mani dei loro avvocati, ma senza indicarne le generalità.
Germania: i due attivisti organizzati su WhatsApp
I due attivisti, insomma, finanziando tramite un gruppo in Germania l’acquisto dell’equipaggiamento destinato ai soldati russi, avrebbero violato il regolamento sulle sanzioni dell’Unione Europea varato il 25 febbraio 2022 che vieta la fornitura (e il finanziamento) di alcuni beni all’esercito di Putin. Tra questi beni, infatti, sono previste anche le “apparecchiature radio (ad esempio trasmettitori, ricevitori e ricetrasmettitori)”, cita Reuters.
Tutta la storia dei finanziamenti da parte dei due attivisti tedeschi a favore dei soldati russi ruota attorno ad una chat WhatsApp, usata anche per organizzare proteste in Germania nei confronti dei sostegni all’Ucraina, oppure per organizzare altre missioni umanitarie a favore dei russi. Dopo aver raccolto i fondi, la coppia si sarebbe personalmente diretta in Donbass incontrando un esponente dell’esercito russo al quale hanno consegnato 500 euro. Nel gruppo WhatsApp i due attivisti hanno poi condiviso le foto, fatte dagli stessi soldati russi, dell’equipaggiamento acquistato, con tanti di ricevute e scontrini, foto di soldati equipaggiati e note vocali di ringraziamento da parte degli stessi soldati della divisione 42.