La Germania, per bocca del cancelliere Scholz, aveva promesso alla Lituania l’invio di una brigata utile a proteggerla da un’eventuale offensiva della Russia. Tuttavia, l’irritazione lituana sta crescendo di giorno in giorno, perché Berlino non ha ancora fornito segnali in tal senso. Come riporta il quotidiano tedesco “Welt am Sonntag”, nel mese di giugno 2022 il presidente Gitanas Nauseda e Scholz firmarono un comunicato stampa congiunto, che recitava: “La Germania è pronto a guidare una brigata robusta e pronta al combattimento in Lituania, destinata e progettata per dissuadere e difendere dall’aggressione russa”.
Peraltro, il cancelliere della Germania ha visitato la capitale della Lituania, Vilnius, e la base militare di Pabrade in estate, dove i tedeschi dal 2017 guidano un gruppo tattico nell’ambito della missione NATO “EFP”. I lituani sperano che possa presto arrivare a contare fino a 5mila soldati: “C’è un ampio consenso in Lituania sul fatto che si desiderano più soldati della Germania nel Paese. Più sono, meglio è”, ha affermato Vaidotas Beniusis, redattore capo del portale di notizie “15min”.
LITUANIA IRRITATA: “LA GERMANIA CI AVEVA PROMESSO UNA BRIGATA CONTRO LA RUSSIA”
Nei dialoghi intercorsi con i cronisti di “Welt am Sonntag”, i politici della Lituania si sono mostrati irritati per via del comportamento della Germania, perché da un lato i tedeschi fanno promesse e, dall’altro, non succede quasi nulla. Il fatto che diverse migliaia di soldati con attrezzature pesanti non possano essere spostati in poche settimane è ben noto a Vilnius e, inoltre, i tedeschi non hanno nemmeno mai fornito ai baltici un calendario e una data utili.
I colloqui con il Ministero della Difesa di Christine Lambrecht sono “difficili”, dicono da ambienti governativi lituani, che sottolineano come un maggior numero di soldati della Germania in Lituania potrebbe essere accolto solo allestendo alloggi o hangar. Un tale investimento costerebbe quasi un miliardo di euro, una somma enorme per un Paese con una popolazione di 2,7 milioni di abitanti. A tal proposito, Jonas Survila, viceministro degli Esteri lituano da quest’anno e in precedenza consigliere per la sicurezza del primo ministro, ha asserito: “Spero che la Lituania diventi un esempio, con date chiare e un calendario prestabilito”.