Germania sull’orlo di una crisi di nervi, oltre che di gas. Del resto, le due cose sono strettamente legate tra loro. Basti pensare che Uniper, il colosso dei distributori di gas, è in ginocchio per il calo delle forniture dalla Russia. Il cancelliere Olaf Scholz è stato costretto a rientrare dalle vacanze per annunciarne il salvataggio, con parziale nazionalizzazione. Ma anche per rassicurare i tedeschi di fronte alla prospettiva di un inverno all’insegna di freddo e inflazione. Anche perché la ministra degli Esteri Annalena Baerbock ha messo in guarda dal rischio di «rivolte popolari» nel caso in cui la penuria di gas diventasse cronica.



Anche Der Spiegel riporta il crescente scontento che potrebbe portare a dure proteste in autunno, segnalando che l’estrema destra radicale sarebbe pronta a spingere fino a portare il Paese «in condizioni da guerra civile». La ministra dell’Interno, Nancy Faeser, al settimanale ha dichiarato: «Se gli aumenti dei prezzi colpissero duramente i bilanci familiari, le case non fossero riscaldate e in più avessimo una nuova ondata del virus, allora il potenziale di radicalizzazione e mobilitazione sarebbe alto e populisti ed estremisti avrebbero una chance. I nemici della democrazia attendono solo nuove crisi per diffondere paura, insicurezza e teorie catastrofiste».



“SENZA GAS RUSSO NON POSSIAMO AIUTARE UCRAINA”

Annalena Baerbock, esponente dei Verdi, ha sottolineato il problema del gas mercoledì scorso ad Hannover, in occasione della serie di eventi “RND vor Ort” del Redaktionsnetzwerk Deutschland. La ministra degli Esteri stava parlando dei colloqui con il Canada per la vicenda del gasdotto Nord Stream 1 nel Mar Baltico. La Russia, infatti, ha giustificato la riduzione delle forniture facendo riferimento ad una turbina che è stata trattenuta a causa delle sanzioni. «I canadesi hanno detto: da noi ci sono molte domande, e noi abbiamo risposto: possiamo capirlo, ma se non otteniamo questa turbina a gas, se non otteniamo altro gas, allora noi come Germania non possiamo più fornire alcun sostegno all’Ucraina, perché poi siamo impegnati in rivolte popolari. L’ho detto deliberatamente e in modo molto preciso».



Parole che non faranno piacere al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, visto che sostanzialmente la ministra afferma che senza il gas dalla Russia, la Germania non può aiutare l’Ucraina, una situazione a dir poco paradossale. Di fatto, questo è il motivo per il quale la Germania si è espressa contro un embargo totale su gas e petrolio della Russia. Successivamente, quando una giornalista le ha chiesto se davvero era preoccupata per il rischio di rivolte popolari, la ministra Baerbock ha precisato: «Questa era un’esagerazione. Se non avessimo più benzina…».