COSA HA DETTO IL MINISTRO LINDNER E PERCHÈ NON È D’ACCORDO CON IL REPORT DI DRAGHI

Se da Parigi a Madrid, passando per Roma e il resto dell’Unione Europea il discorso con relativa pubblicazione del report sulla competitività UE di Mario Draghi ha raccolto consensi e indicazioni positive, da Berlino il quadro sembra variare e non poco. La Germania ufficialmente con il Governo Scholz ha ringraziato l’ex Premier italiano per il lavoro svolto, specie sul tema di accelerare le riforme per recuperare il terreno perduto dall’Europa contro i grandi avversari internazionali. Ma la coalizione “semaforo” è tutt’altro che unita (e non certo solo sul dossier Draghi, ndr) e così il leader dei Liberali, nonché Ministro delle Finanze Christian Lindner, giudica sbagliata l’impostazione del report sulla competitività per quanto riguarda la condizione del debito pubblico.



Come ha scritto su X il n.1 dll’FDP tedesco, a caldo dopo la presentazione, il rapporto Draghi non risolve nulla e anzi complica ulteriormente gli scenari: «Assumendoci il debito congiunto dell’Ue non risolveremo nessun problema strutturale», spiega Lindner marcando netta differenza dai propri alleati di Governo, la Spd di Scholz e i Verdi di Habeck e Baerbock. Oltre a riformare i processi nell’Ue, Draghi nel quinto capitolo del report sul “Futuro della competitività europea” parla espressamente di debito pubblico (e come noto, l’Italia ha una situazione che la rende una delle più “attenzionate” da Bruxelles e pure da Berlino, ndr): «serve un titolo di debito pubblico comune», è il cavallo di battaglia che l’ex BCE ripete ormai da anni e che inserisce ora come consiglio alla Commissione Ue. Stante l’incompletezza dell’Unione dei mercati capitali, e con la crisi che attanaglia, per uscire dal guado occorre una scelta forte che per Mario Draghi è proprio l’esatto opposto di gran parte dell’intellighenzia politica ed economica tedesca.



LE DIFFIDENZE DELLA GERMANIA SULLE RICETTE DELL’EX PREMIER DRAGHI: GLI SCENARI

Come ha infine detto Draghi sul suo report, con la condizione del debito Ue sarà possibile per i Paesi «mettersi d’accordo per una valutazione comune»: secondo Lindner, che del report Draghi aveva già detto di aver non poche perplessità dopo le prime anticipazioni, non sono le sovvenzioni alle imprese a mancare attualmente in Europa. Come scrive il Ministro delle Finanze di Germania, le aziende europee restano «incatenate dalla burocrazia e da un’economia pianificata».

Il tema, secondo il leader FDP, non è dunque assumere un debito unico per poter rilanciare a livello di mercati i singoli bilanci in difficoltà: Lindner suggerisce che con il “metodo Draghi” si avrà sempre difficoltà ad accedere al capitale privato per le medesime imprese, «Dobbiamo lavorare su questo aspetto». È ancora il Ministro delle Finanze di Scholz a sottolineare nel dialogo con “Politico.Eu” che in alcuni passaggi del report draghiano la Germania non dovrebbe accettarlo: «Più debito pubblico costa interessi, ma non crea necessariamente più crescita». Tanto la Germania quanto il resto dell’Europa hanno bisogno di una politica che non guardi alla condivisione del debito ma piuttosto alla crescita: «L’iniziativa per la crescita deve essere approvata rapidamente e senza modifiche». I liberali tedeschi puntano ad una sorta di (mascherato) “sovranismo economico” per la crescita della Germania, rigettando la proposta unitaria di Draghi e spingendo invece “ricette” più spinte a livello nazionale.