Rapporti e documenti manipolati e con dati falsificati deliberatamente da alti funzionari Verdi per portare avanti, contro ogni ragione economica e scientifica, il piano per l’addio al nucleare: questo in sintesi lo scandalo si abbatte sul governo tedesco, con il vicecancelliere e ministro dell’Economia e del Clima Robert Habeck. A sollevare il caso è l’inchiesta giornalistica di Cicero, che ad esempio ha visionato una nota interna del ministero dell’Ambiente, dell’1 marzo 2022, in cui gli esperti spiegavano perché si potrebbe continuare a tenere accese le centrali nucleari.



Ma Gerrit Niehaus, capo del Dipartimento per la protezione dalle radiazioni del Ministero dell’Ambiente, l’avrebbe riscritta per distorcerne il significato. Due giorni dopo sarebbe spuntata un’altra versione della nota, in cui si consiglia di “respingere per motivi di sicurezza” una proroga, anche di alcuni mesi, per le centrali nucleari, ma il ministro dell’Economia Habeck non avrebbe mai ricevuto la versione originale di questa relazione.



C’è poi una nota interna del febbraio 2022, in cui gli esperti spiegavano che grazie a una proroga a vita delle centrali nucleari si potevano abbassare i prezzi dell’elettricità e stabilizzare la rete elettrica. Un portavoce del ministero ha confermato ai microfoni di Cicero che il ministro Habeck non aveva visto neppure questa nota. In questo caso, nel mirino è finito Patrick Graichen, che ha fondato l’organizzazione pro transizione energetica “Agora Energiewende” ed è stato poi licenziato poi da Habeck.

HABECK NELLA BUFERA: COINVOLTO O INGANNATO?

C’è un’altra nota del 4 marzo 2022, dal titolo “Esame della continuazione del funzionamento delle centrali nucleari a causa della guerra in Ucraina“, che riporta come Graichen sconsigliasse di allungare la vita operativa delle centrali nucleari inviandola direttamente al ministro. Quel documento fu giudicato “eccellente” dal ministro, ma riportava errori grossolani, ha dichiarato Gerrit Niehaus, uno strenuo oppositore dell’energia nucleare.



Da questo scandalo nasce ora un caso politico riguardo la decisione di Habeck di chiudere le ultime centrali nucleari rimaste in Germania durante la peggiore crisi energetica degli ultimi decenni, oltre che su quanto sapesse di questi report e documenti falsificati. L’opposizione si è scagliata contro Habeck, proprio perché il ministro avrebbe basato il suo piano su dati falsi: il dubbio è se lo abbia fatto consapevolmente per motivi politici o inconsapevolmente, ma se lo chiede anche l’opinione pubblica. “L’accusa è che il ministero di Robert Habeck non abbia condotto una revisione aperta, ma abbia invece distorto i fatti per ottenere il risultato desiderato“, ha dichiarato Andreas Jung, vicecapogruppo parlamentare della CDU/CSU.