Sta facendo discutere il rincaro che è stato registrato sui prezzi del kebab in Germania. I costi si aggirano anche fino a 10 euro, contro i 4 euro che venivano registrati fino a 2 anni fa. Immediata la reazione non solo della popolazione tedesca ma anche della compagine politica. E, come riporta Tgcom24, c’è chi avanza la proposta di un prezzo calmierato rivolto almeno alle categorie più disagiate. Il cancelliere Olaf Scholz si è detto invece contrario a questa possibilità.



La conseguenza del caro kebab sembrerebbe rintracciabile in un generale ‘clima’ di aumento dei prezzi in svariati settori, dagli affitti, all’energia ad altri cibi in generale. Proprio su queste basi Scholz ha negato l’ipotesi di introdurre un abbassamento di prezzo per coloro che hanno una situazione economica più difficoltosa, giustificando la sua presa di posizione anche con riguardo ad un mercato libero che renderebbe inattuabile un intervento del genere.



RINCARO KEBAB: LA PROPOSTA DEL PARTITO ‘DIE LINKE’

“Dönerpreisbremse” è la proposta presentata dal partito tedesco di estrema sinistra ‘Die Linke’. L’idea sarebbe quella di porre un tetto massimo di 4,90 euro a panino e voucher da distribuire ai giovani più poveri per portarlo al “prezzo politico” di 2,90 euro. Per attuare questa proposta verrebbero stanziati in totale 4 miliardi di euro l’anno. La ‘ratio’ sottesa a tale idea si baserebbe su un largo consumo di kebab nella dieta delle famiglie meno abbienti. Andare loro incontro con prezzi calmierati permetterebbe quindi a questi nuclei familiari di di non rinunciare ad un cibo portato spesso sulle loro tavole. Sulla stessa linea politica si sono dimostrati anche i Verdi, appoggiando la citata proposta.



Scholz dal canto suo ha mantenuto invece la propria posizione chiudendo ad ogni possibilità in merito, e puntando al contrario alla speranza di un riequilibrio dell’inflazione che potrà essere d’aiuto a tutti i cittadini tedeschi senza distinzioni.