SI VA VERSO ELEZIONI ANTICIPATE IN GERMANIA NELLA PRIMAVERA 2025: IL CAOS NEL GOVERNO SEMAFORO DOPO LA SILURATA DI SCHOLZ CONTRO LINDNER
Salvo clamorose sorprese, la Germania andrà ad Elezioni anticipate nel marzo 2025, ben prima della data fissata da anni del 28 settembre 2025 che sarebbe dovuto essere il “redde rationem” per il Cancelliere socialista Olaf Scholz (già candidato ufficiale del Partito Socialdemocratico tedesco). Il licenziamento diretto del Ministro delle Finanze Christian Lindner, leader dei Liberali di FDP, avvenuto la sera della vittoria di Trump in America (e non è un caso) proietta una crisi di Governo ora ufficiale che è la naturale conseguenza di una lunga crisi generale che ha colpito la Germania negli ultimi anni.
Persa centralità a livello europeo, crisi automotive (con chiusura degli stabilimenti Volkswagen che è un traumatico segnale dei tempi che corrono) e difficoltà politiche di una coalizione “semaforo” – Socialisti, Liberali e Verdi – che ha inanellato sconfitte elettorale in serie ai danni della CDU di Merz e l’AfD di Chrupalla e Weidel, saliti come non mai nei sondaggi politici di Germania. Dopo l’uscita di scena del loro leader ieri sera Lindner, anche gli altri ministri del Partito liberale FDP hanno deciso di abbandonare il Governo Scholz, ad eccezione del Ministro dei Trasporti Volker Wissing che invece ha deciso di lasciare il partito rimanendo nella coalizione “semaforo”. I Verdi di Annalena Baerbock (Ministro degli Esteri) e Robert Habeck (Ministro dell’Economia) hanno invece confermato l’intento di non lasciare il Governo con i socialisti, auspicando a questo punto le Elezioni federali anticipate in primavera.
«Lindner troppe volte ha tradito la mia fiducia», è stato durissimo il Cancelliere Scholz dopo che il suo Ministro delle Finanze aveva chiesto ripetutamente di sciogliere il Bundestag andando ad Elezioni anticipate per frenare la crisi industriale, economica e di bilancio che si sta verificando in Germania dopo le forti difficoltà riscontrate nella prossima Manovra finanziaria. Per il Ministro licenziato invece il Cancelliere socialista non ha avuto la forza di dare un nuovo slancio al Paese, «ha chiesto che io sospenda il freno al debito nella Legge fondamentale. Non potevo accettare». Da qui lo scontro e la crisi di Governo ora ufficialmente aperta in Germania, con evidenti conseguenze nella tenuta economica e sociale già piuttosto compromessa in questi ultimi mesi.
SCENARI GERMANIA: CENTRODESTRA (E DESTRA) AL TOP, CRISI ECONOMIA E SINISTRA CON SEMAFORO SEMPRE PIÙ SPENTO
Al netto della facile immagine usata in queste ore in Germania con il “semaforo spento” del Governo di centrosinistra, gli scenari che si aprono davanti sono diversi e imprevedibili: cominciando dai dati certi annunciati da Scholz, il Governo chiederà un voto di fiducia il 15 gennaio per provare a incardinare prima la Manovra. Se come pare mancheranno i voti necessari, le Elezioni anticipate saranno l’esito naturale: con ogni probabilità il Cancelliere proverà nelle prossime settimane ad ottenere una tregua momentanea al Partito dei Cristianodemocratici in modo da gestire la transizione fino al voto con scadenza naturale in settembre.
Vedendo però la richiesta della CDU in queste ore difficilmente il Centrodestra concederà il “regalo” alla SPD di riorganizzarsi in vista delle Elezioni Federali: il leader Merz ha infatti chiesto che Scholz riferisca in Parlamento chiedendo la fiducia immediatamente, senza aspettare inizio gennaio. Un voto che comunque potrebbe comunque tenersi visto l’ingresso del nuovo Ministro delle Finanze appena nominato, Jörg Kukies già segretario di Stato alla Cancelleria nonché consigliere personale del Cancelliere socialista. Il Presidente della Repubblica di Germania, Steinmeier, ha fatto sapere in una nota che il Paese oggi più che mai ha bisogno di maggioranze stabili, auspicando che la crisi di Governo possa essere chiusa il più rapidamente possibile (con altri in coalizione o, più semplicemente, con le Elezioni anticipate). Con lo strappo però tra SPD e FDP si consuma quello che per anni è stata una difficile convivenza tra diverse anime della politica tedesca, insieme in sostanza per “arginare” il Centrodestra tedesco: oggi però non solo la CDU e l’AfD sono cresciute attorno al 30%, ma anche la sinistra ex Linke del BSW minaccia di superare i consensi della socialdemocrazia tedesca, in un fallimento a tutto tondo per il Governo “semaforo” che si preveda possa spegnersi a breve senza probabilmente mai più riaccendersi.