Oltre all’Italia, anche la Germania è tra i Paesi che si sono astenuti dal votare alle Nazioni Unite una risoluzione sul Medio Oriente. Una scelta criticata anche all’estero, che il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius spiega nell’intervista al Frankfurter Allgemeine Zeitung. “Dal punto di vista israeliano, posso capire che avrebbero voluto un voto negativo e che criticano l’astensione. Allo stesso tempo, bisogna rendersi conto che la Germania ha fatto tutto il possibile per emendare la risoluzione e riprendere tutti gli argomenti per noi importanti“. Al tempo stesso, precisa che il desiderio di continuare ad avere un accesso diplomatico per mediare non mette in discussione l’impegno e il sostegno della Germania nei confronti di Israele. “Si tratta di fare una cosa senza lasciare indietro l’altra“. Sul posto, intanto, è presente anche un comando specializzato nel salvataggio degli ostaggi, sul cui lavoro però Pistorius non si sbilancia. “Per ragioni di sicurezza operativa, non posso dire di più“.



Ma le trattative sono in corso: “Molte nazioni sono in trattativa con Paesi che possono esercitare un’influenza. Se e come le persone possano essere liberate non è una questione che possiamo discutere pubblicamente in questo momento“. Il ministro della Difesa della Germania conferma che la Bundeswehr ha inviato in Medio Oriente centinaia di soldati, tra cui forze speciali dell’esercito e della marina. “Si tratta di una misura precauzionale. Abbiamo ancora molti cittadini tedeschi in Israele, Libano e Giordania. Stiamo prendendo delle precauzioni per garantire che coloro che hanno bisogno di andarsene rapidamente possano essere evacuati in caso di escalation“, spiega Pistorius.



PISTORIUS “NON LASCEREMO SOLA L’UCRAINA”

Boris Pistorius ci tiene a mandare rassicurazioni all’Ucraina, visti i timori che il sostegno a Israele nella guerra contro Hamas in Medio Oriente possa affievolire quello a Kiev nel conflitto con la Russia. “Questo non deve accadere e non accadrà. L’Ucraina è attaccata dal dittatore russo Putin. Per questo è nostro dovere stare al fianco dell’Ucraina. Un atteggiamento che non è in discussione“. Ma non si può ignorare quanto sta accadendo in Medio Oriente. “L’incredibile crudeltà di Hamas contro i civili mi ha fatto gelare il sangue. Capisco che Israele si stia difendendo con tutte le sue forze, tenendo conto del diritto internazionale. Il fatto che non abbia l’approvazione incondizionata della comunità internazionale nel farlo è semplicemente una realtà“. Per quanto riguarda gli aiuti militari, la questione non si pone al momento con Israele, perché le richieste sono ridotte a detta di Pistorius.



Il rischio, però, che si sviluppi una carenza di munizioni, visto che Israele ne usa di simili a quelli dei Paesi Nato, è reale. “Questo potrebbe teoricamente accadere. Finora non è stato così. Ecco perché è importante aumentare le capacità industriali. E questo sta avvenendo. Abbiamo bisogno di più munizioni“. Nell’intervista a FAZ, il ministro della Difesa tedesco esprime rammarico per l’assenza di una politica estera uniforme in Europa. “Purtroppo, l’Unione europea si sta indebolendo da questo punto di vista. Da decenni non abbiamo una vera politica di difesa comune“. D’altra parte, Israele è al momento soddisfatta del sostegno europeo ricevuto e gli Stati Uniti stanno lavorando per evitare un’ulteriore escalation.

IL POTENZIAMENTO DELLA BUNDESWEHR

Boris Pistorius si è soffermato anche sulla situazione della Bundeswehr, l’esercito tedesco. “Stiamo spendendo più soldi che mai nella storia della Repubblica Federale Tedesca“. D’altra parte, questo non vuol dire che quanto richiesto sia pronto. “L’industria ha bisogno di circa due anni per produrre un carro armato. Anche la produzione di munizioni richiede tempo. Eppure stiamo accelerando l’approvvigionamento: per i carri armati Leopard abbiamo ridotto la fase di perfezionamento dei contratti da undici mesi a quattro, e per gli obici da sei a due mesi e mezzo. Nessuno avrebbe creduto che avremmo potuto farlo un anno fa. Abbiamo già accelerato notevolmente“.

Quel che deve essere chiaro per il ministro della Difesa della Germania, è che la Bundeswehr non può essere rivoluzionata in un anno dopo trent’anni di gestione differente. “Stiamo facendo tutto il possibile per equipaggiare meglio la Bundeswehr nel più breve tempo possibile“. Pistorius è netto: “Dobbiamo essere preparati anche al fatto che potremmo essere attaccati dall’esterno. Dobbiamo quindi essere in grado di condurre una guerra difensiva“. C’è poi un altro problema, quello della carenza di personale. “Attualmente stiamo assistendo a un aumento dell’interesse per la Bundeswehr. Il mio compito è ora quello di tradurre questo maggiore interesse in un aumento del numero di candidature. Mi piacerebbe molto vedere un maggior numero di donne nella Bundeswehr“.