Arrivano importanti aggiornamenti sulla notizia lanciata dal Financial Times legata alla volontà dell’Unione europea di sospendere l’accordo sui visti con la Russia. Come vi abbiamo raccontato, funzionari europei hanno confermato che i ministri degli Esteri Ue sosterranno la sospensione dell’intesa di facilitazione sui visti tra Bruxelles e Mosca, con l’ufficialità in arrivo già nella giornata di domani, mercoledì 31 agosto 2022.



Ebbene, Germania e Francia si oppongono. Secondo quanto confermato in una nota, Berlino e Parigi considerano la misura controproducente, biasimando l’ipotesi circolata negli ultimi giorni. “Pur limitando i contatti con i rappresentanti e le autorità del regime alle aree di interesse vitale per l’Ue, dobbiamo lottare strategicamente per i ‘cuori e le menti’ della popolazione russa, almeno per i segmenti non ancora completamente estraniati dall’Occidente”, si legge nel comunicato diffuso da Politico.



Germania e Francia contro stop a visti per russi in Ue

L’obiettivo di Germania e Francia è di mantenere un quadro giuridico che permetta a studenti, artisti, studiosi e professionisti di recarsi nell’Unione europea. I due Paesi, inoltre, hanno bocciato l’ipotesi di “restrizioni di vasta portata sulla politica dei visti”, così da non alimentare la narrativa del Cremlino e per non innescare “effetti involontari di raccolta intorno alla bandiera e/o di allontanare le generazioni future”. Nessun passo indietro, invece, sulle sanzioni contro elite politiche, militari ed economiche di Mosca, ribadendo il sostegno militare e finanziario nei confronti di Kiev.



L’indiscrezione del Financial Times non è comunque passata inosservata in Russia. “Non lasceremo senza risposta una possibile sospensione dei visti turistici ai cittadini da parte dell’Unione europea”, il commento di Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino: “Una serie di irrazionalità al limite della follia consente la possibilità che tali decisioni vengano discusse. Passo dopo passo, purtroppo, sia Bruxelles che le singole capitali europee dimostrano un’assoluta mancanza di ragione”.