Germania e Polonia da sole sono responsabili di oltre la metà dell’inquinamento dell’Ue. A rivelarlo, come riportato da La Verità, è la classifica dei maggiori emettitori di CO2 del 2022 pubblicata dalla società di consulenza Ember sulla base dei dati presenti nei registri pubblici dell’Ets. In vetta spiccano proprio i tedeschi, con 183 milioni di tonnellate, seguiti dai polacchi, con 126 milioni.
I primi dieci impianti più inquinanti sono sei in Germania e quattro in Polonia, tutti alimentati a carbone. Essi hanno emesso 175 milioni di tonnellate di CO2, cioè un quarto del totale delle emissioni da produzione di energia elettrica. In vetta alla classifica dal 2005 c’è l’impianto polacco di Belchatów, con 35 milioni di tonnellate. Tutti provocano il 13% del totale delle emissioni europee, compresi i settori industriale e aviazione. Il valore in questione è superiore alla somma delle emissioni degli interi settori energetici di Italia (al quinto posto della graduatoria), Spagna (all’ottavo posto) e Repubblica Ceca (al terzo posto).
Germania e Polonia responsabili di +50% di inquinamento dell’Ue. E l’Italia?
Le emissioni dell’Ue sono comunque calate rispetto agli scorsi anni, ma siamo comunque ben lontani dal definire Paesi come la Germania e la Polonia green. Anche perché nessuno dei due sembrerebbe essere intenzionato a cambiare i propri piani. I polacchi si oppongono fermamente a questa ipotesi, mentre i tedeschi stanno addirittura portando avanti una battaglia contro le centrali nucleari e la loro chiusura causerebbe un ulteriore aumento dell’utilizzo degli impianti a carbone.
I piani dell’Ue prevedono il raggiungimento di una quota del consumo lordo di elettricità coperta da fonti rinnovabili dell’80% entro il 2030. L’obiettivo in questione tuttavia appare sostanzialmente irraggiungibile soprattutto a causa di determinati Paesi. A farne le spese saranno probabilmente gli altri, che seppure non abbiano un peso notevole nell’inquinamento dovranno sottostare ai provvedimenti previsti nelle norme.