Dopo la Francia, anche la Germania sfida l’Italia sui migranti. Mentre Macron vara la stretta al confine, Berlino finanzia le Ong. Nelle ultime ore era emersa l’ipotesi di sostegno da parte della Germania nel braccio di ferro con Parigi, visto che aveva rifiutato l’invito a boicottare gli accordi presi in Ue lo scorso giugno per non farsi carico dei migranti da redistribuire. Ma il parlamento tedesco è pronto a votare per erogare due milioni di euro all’anno a favore dell’Ong tedesca United 4 Rescue. Si tratta della Ong che a breve poterà nel Mediterraneo centrale la Sea Watch 5, che è una delle più grandi navi che si occupa di soccorso di migranti e che, quindi, ora potrebbe beneficiare dei contributi pubblici tedeschi.



Stando a quanto riportato da Repubblica, la maggioranza nella commissione bilancio del Bundestag, la camera bassa del parlamento tedesco, ha deciso di inserire tra le voci di spesa anche il finanziamento per i prossimi tre anni a United 4 Rescue. L’alleanza creata nel 2019, che vede la Chiesa evangelica tedesca capofila, potrà quindi beneficiare dal 2023 al 2026 dei fondi messi a disposizione dalla finanziaria, visto che viene considerata scontata l’approvazione dell’emendamento nella prossima seduta plenaria del Bundestag.



SOLDI A ONG, GERMANIA “CASO ITALIA NON C’ENTRA…”

«È un segnale politico forte ed è una spinta importante in tempi difficili», il commento dei responsabili di United 4 Rescue in una nota. Del resto, i costi non sono affatto bassi. La nave Sea Watch 5 è costata molto e così pure costerà la manutenzione. Dunque, l’Ong tedesca sperava nel contributo pubblico. D’altra parte, i due milioni di euro in arrivo dalla Germania non sono poi così decisivi per le attività della nave, visto che tra donazioni private e stanziamenti di altre associazioni, si va oltre questa somma. Si rileva, invece, il dato politico, perché stanziare fondi per le navi che operano nel Mediterraneo centrale vuol dire appoggiare politicamente, oltre che economicamente, le Ong. Il governo tedesco, consapevole delle possibili polemiche, ha precisato che la tempistica del finanziamento non è legata allo scontro tra Italia e Ong sui migranti. «Il tempismo non ha assolutamente nulla a che vedere con la situazione attuale in Italia», ha sottolineato infatti Lars Castellucci, responsabile per le politiche migratorie dell’Spd. Infatti, in Germania è tempo di finanziaria ed è questo il momento in cui si decide come spendere le proprie risorse.



“DOBBIAMO COMBATTERE TRAFFICANTI”

Nell’intervista resa da Lars Castellucci, però, di rilevante c’è il passaggio in cui si spiega che la Germania sta riconoscendo alle Ong un valore importante. «Le missioni private dovrebbero diventare superflue». In altre parole, il Bundestag riconosce che le Ong si stanno sostituendo provvisoriamente agli Stati e all’Europa, dunque si finanziano ora in attesa di far tornare le navi militari in mare. «Attraverso una missione sostenuta e finanziata dalla Ue, che combatta allo stesso tempo i trafficanti, esattamente come avveniva ai tempi di Mare Nostrum», ha aggiunto Castellucci a Repubblica. Il riferimento è alla stessa missione secondo cui una volta soccorsi i migranti, poi le navi fanno rotta verso l’Italia. Dunque, la Germania non intende cambiare la situazione: o con navi private o con missioni statali, i migranti per Berlino devono sbarcare in Italia. L’unico elemento di convergenza è rappresentato dal riferimento alla «lotta ai trafficanti», principio espresso dalla premier italiana Giorgia Meloni nei giorni scorsi.