La Germania resta il Paese più in difficoltà in Europa: i dati mostrano come la crisi economica abbia raggiunto livelli preoccupanti. Ad esempio, il tasso di insolvenza dei debitori del sistema bancario tedesco (0,58%) è più alto di quasi 3 volte rispetto a quello italiano (0,23%), il doppio di quello francese (0,38%) e cinque volte superiore alla Spagna (1,15%). Il dato emerge dal “Supervisory Banking Statistics” pubblicato dalla Banca centrale europea (Bce) relativo al primo trimestre di quest’anno.
Le percentuali presenti nella tabella, in particolare nella colonna “cost of risk” (Cor) non sono rassicuranti, visto che si tratta di uno degli indicatori della rischiosità degli attivi della banca: se questo indicatore è alto, vuol dire che è elevata la rischiosità degli attivi della banca. A ciò si aggiunge quanto indicato dal quotidiano tedesco Handelsblatt, secondo cui il numero di medie e grandi imprese tedesche insolventi nel primo semestre di quest’anno è aumentato del 41% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, a causa dell’inflazione, dell’aumento dei costi e dell’indebolimento della domanda.
CRISI GERMANIA: CRESCONO ISTANZE DI INSOLVENZA DELLE AZIENDE
Stando a quanto riportato dal giornale tedesco, che cita un’analisi commissionata ai consulenti di ristrutturazione Falkensteg, nei primi sei mesi di quest’anno, 162 aziende in Germania con un fatturato superiore a 10 milioni di euro hanno presentato istanza di insolvenza. Ad essere colpite sono soprattutto le società immobiliari, i fornitori di automobili e le aziende di ingegneria meccanica. Covid, inflazione, crisi globali e crescita dei costi dell’energia sono alcuni dei fattori che spiegano questa impennata di insolvenze e che spiegando perché vengono considerate sempre meno utili le ristrutturazioni e gli investimenti nelle aziende in difficoltà.
Secondo la Camera dell’Industria e del Commercio tedesca ci sarà un aumento delle insolvenze, visto che i problemi strutturali, come la carenza di manodopera qualificata, continuano ad avere effetti in Germania. Infatti, l’anno scorso il numero delle istanze di fallimento delle aziende è aumentato del 22,1% rispetto al 2022.
Ci sono poi i dati dell’Ocse che dimostrano come la Germania sia ancora il malato d’Europa, visto che mentre la crescita globale dovrebbe arrivare al 3,1%, per i tedeschi invece dovrebbe fermarsi allo 0,2%. I problemi della Germania sono diversi: dai costi della transizione ecologica a quelli demografici, passando per il lavoro nero e la mancanza di manodopera qualificata. Si spiega anche così la crescente impopolarità del cancelliere tedesco Olaf Scholz.