Non una, ma ben due indagini preliminari coinvolgono Maximilian Krah, il capolista del partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD) alle prossime elezioni europee, accusato di corruzione. Le ha avviate la procura di Dresda, secondo cui ci starebbero stati finanziamenti russi e cinesi. Ma Krah era già nella bufera per l’arresto di uno dei collaboratori al Parlamento europeo, accusato di essere una spia della Cina. Nonostante ciò, non solo resta candidato, ma anche l’esponente di punta dell’AfD alle elezioni europee.



Lo ha dichiarato lo stesso eurodeputato, il quale ha assicurato che licenzierà il suo assistente e collaborerà per ricostruire quanto gestito dal collaboratore, precisando di non avere nulla da rimproverarsi e che non possono essere mosse contro di lui accuse di cattiva condotta personale. Per ora ha deciso di evitare di partecipare alla manifestazione di sabato che apre la campagna elettorale dell’AfD, inoltre non ci saranno suoi manifesti e non verranno trasmessi video elettorali già registrati da Maximilian Krah. Dovrebbe trattarsi di una sorta di ritiro temporaneo.



Le accuse alla base delle indagini sarebbero la corruzione di parlamentari attraverso finanziamenti da Russia e Cina. La procura di Dresda, però, ha precisato che non vi sono legami tra queste due indagini e il procedimento che riguarda il collaboratore Jian Guo. Stando a quanto riportato dalla Bild, da tempo circolavano voci sul coinvolgimento di Krah in una rete russa smantellata in Repubblica Ceca. Di tale rete farebbero parte politici europei che avrebbero ricevuto tangenti.

LUNEDÌ ERA STATO ARRESTATO IL SUO ASSISTENTE

D’altra parte, Maximilian Krah ha ammesso che nel suo ufficio è stato commesso un reato e che le accuse mosse al suo assistente sono gravi. Si tratta di Jian Guo, collaboratore dell’eurodeputato dell’AfD dal 2019. L’uomo è finito in manette lunedì con l’accusa di spionaggio: avrebbe lavorato per gli 007 della Cina e trasmesso informazioni su trattative e decisioni del Parlamento Ue a gennaio. Secondo l’accusa, si sarebbe anche occupato di tenere d’occhio dissidenti cinesi in Germania. Per tutti questi motivi martedì è stata ordinata la detenzione dell’assistente, in attesa di un’eventuale incriminazione.



Inoltre, è sospeso immediatamente dall’Europarlamento. Ci sono poi altri tre tedeschi arrestati per lo stesso motivo: il sospetto è che abbiano fornito all’intelligence della Cina tecnologie delicate che potrebbero essere usate per fini militari. Sulla vicenda si è espressa già la Cina tramite il ministero degli Esteri, secondo cui si tratta di un’operazione messa in atto per “diffamare e reprimere” la Cina e smantellare la cooperazione con l’Europa.